«Non sarò l’Ifigenia di Syriza» ha avvertito il presidente Stefanos Kasselakis sbattendo la porta della segreteria politica, a poche ore dall’inaugurazione del quarto congresso del partito, iniziato giovedì. Uno sfogo che restituisce l’atmosfera drammatica in cui versa la principale forza della sinistra greca. A cinque mesi dalle ultime primarie, la leadership di Kasselakis sarà messa in discussione con nuove elezioni da tenersi il prima possibile, forse già il prossimo 10 marzo. «Facciamola finita con le questioni minori per affrontare quelle grandi, a partire dalla destra del premier Mitsotakis. Trovatemi un avversario e andiamo» ha tuonato dal palco il presidente nel suo discorso introduttivo al congresso.

IL GUANTO DI SFIDA lo aveva lanciato Alexis Tsipras poche ore prima che cominciassero i lavori. Con un lungo messaggio su Facebook, il demiurgo della sinistra greca ha rotto il silenzio durato otto mesi dentro al quale si era trincerato dopo l’annuncio delle proprie dimissioni, mettendo in guardia Syriza da una nuova disfatta alle imminenti elezioni europee.

«Abbiamo voltato le spalle alla società e siamo immersi in continue diatribe interne»: nel messaggio, Tsipras ha tirato le orecchie sia al suo successore che alla segreteria politica e agli scissionisti fondatori della nuova formazione Nea aristerà. Ma il commento che arriva come un fulmine a ciel sereno è quello che riguarda il nuovo presidente: «Kasselakis è stato eletto senza aver avuto il tempo di articolare nel dettaglio il suo programma. Per guidare il partito nella prossima battaglia elettorale deve essere chiaro che ha, in questo momento cruciale, la fiducia della maggioranza».

Per l’ex premier greco, «invece di infilarsi in una crisi prolungata che porterà a una nuova sconfitta, l’unica via d’uscita è dare nuovamente la parola a chi continua a tenere in piedi il partito: i nostri iscritti». Un guanto di sfida che è stato raccolto da Kasselakis, coinvolgendo Syriza in una corsa contro il tempo, ad appena tre mesi dal voto delle elezioni europee. Le prime in cui Syriza lotta per mantenere la propria posizione come principale partito di opposizione: stando ai sondaggi, infatti, i socialisti del Pasok l’avrebbero già superata.

KASSELAKIS, IMPRENDITORE navale di 35 anni, cresciuto negli Usa – dove ha lavorato per Goldman Sachs – e digiuno di qualsiasi esperienza politica, era stato eletto a sorpresa lo scorso settembre. Da allora è riuscito a entrare in contrasto con tutti i dirigenti del partito, che lo accusano di voler guidare Syriza come se fosse l’amministratore delegato di un’azienda. Da quando ha preso il timone, 11 parlamentari hanno abbandonato il partito. La goccia che ha fatto traboccare il vaso negli ultimi giorni è stata la pubblicazione di un questionario, sul portale di Syriza, in cui si chiedeva agli iscritti di esprimersi sulla possibilità di cambiare il nome e il logo del partito, mentre un rappresentante dell’ufficio stampa dichiarava in tv: «Vogliamo che arrivi gente che di solito si irrigidisce davanti alla parola sinistra».

L’INTERVENTO A GAMBA TESA di Tsipras ha sconvolto i lavori del congresso. Alle scorse primarie, l’ex premier si era impegnato a non sostenere ufficialmente nessun candidato, ma perché ha scelto di rompere il silenzio così tardi? «Secondo alcuni, il suo obiettivo è dare nuovo slancio al presidente, nella convinzione che vincerà anche alle prossime primarie e ne uscirà rafforzato. Secondo altri, è intervenuto solo ora per evitare l’imminente catastrofe alle elezioni europee e chiedere un cambio di guida», spiega una fonte interna di Syriza, a conferma dello smarrimento generale. L’unica certezza che sembra emergere dall’intervento di Tsipras è che l’ex premier non immagina più il suo futuro dentro al partito. «La mia unica ambizione oggi è di lottare nel campo delle idee in modo che lo schieramento progressista diventi di nuovo la speranza del popolo e della società», ha scritto.

IL CONGRESSO, IN CORSO nel sobborgo di Faliro, a sud di Atene, finirà domenica e forse già oggi si saprà quali candidati sfideranno Kasselakis. Uno dei nomi che circolano in queste ore è quello dell’ex ministra Olga Gerovasili, molto vicina a Tsipras. A prescindere dal risultato di queste inedite primarie lampo, sarà difficile ricompattare un partito che nell’ultimo periodo si è mostrato smarrito e frantumato come non mai.

«Riuscirà Syriza a rivendicare il ruolo di alternativa credibile all’egemonia in declino del governo arrogante, autoritario e corrotto di Mitsotakis?», si è chiesto Tsipras. Altro tempo prezioso da dedicare alle europee verrà fagocitato dalla crisi interna, e la risposta si fa più pessimista. Sul quadrante di Syriza le lancette corrono veloci verso il prossimo appuntamento elettorale.