Si chiamava Luis Manuel Diaz e aveva 44 anni il dirigente venezuelano del partito Accion Democratica (Ad). E' stato ammazzato dopo un comizio in Altagracia de Orituco, nel Guarico, una regione centrale del Venezuela, a 250 km a sud di Caracas. 

L'omicidio è stato commesso mercoledì notte e il presunto assassino è stato identificato nelle ore successive. Si tratta di Jesus Noguera Hernandez, 28 anni, detto “El Pipi”, noto per la sua appartenenza alla banda di “El Picure”, un pericoloso criminale ricercato dalle autorità venezuelane. 

Al comizio era presente anche Lilian Tintori, moglie del leader di Voluntad Popular Leopoldo Lopez, in carcere per le violenze dell'anno scorso. “Vogliono ammazzarmi. Maduro è l'unico responsabile”, ha dichiarato subito Tintori. Il governo le ha assegnato la scorta e ha diffuso i risultati dell'indagine. 
 
Anche l'ucciso – diventato segretario di Ad due mesi fa - aveva precedenti penali. Dal 2010 era sotto inchiesta per omicidio, sospettato di essere il capo della banda Los Plateados, in lotta con gli avversari per il controllo della zona. 
A dispetto del suo soprannome, - El Crema – Diaz era considerato un duro, esperto nella contrattazione di posti di lavoro nella regione. Due anni fa era uscito dal carcere, ma – raccontano alcuni operai – aveva paura di essere ammazzato perché, attraverso il traffico dei posti di lavoro, mirava ai vertici del sindacato petrolifero di Altagracia de Orituco.  
Nella regione, la compravendita di posti di lavoro nei cantieri di opere pubbliche di grande portata - gestite dalla petrolifera di stato Pdvsa e da Corpoelec, l'impresa elettrica nazionale creata da Chavez nel 2007 – è un affare molto appetibile. La compravendita di posti di lavoro, governata dalle mafie sindacali è una perversa eredità degli anni della IV Repubblica, che il nuovo modello di gestione popolare proposto dal chavismo non è riuscito a debellare dappertutto. 
 Nella parte centrale del paese si stanno costruendo ferrovie, strade, reti di gas e istallazioni elettriche e i gruppi sindacali possono gestire l'assunzione di almeno il 75% degli operai. 

Questo fa sì che alcuni personaggi - “delegati sindacali” - intaschino tangenti e al contempo siano sul libro paga delle imprese di subappalto, per garantire l'a-conflittualità o le catene clientelari.  

Il gruppo maneggiato da Diaz aveva almeno il controllo dell'impianto termoelettrico Ezequiel Zamora, ma era in lotta con altri cartelli gestiti da El Picure. 

Lo scorso maggio, alcuni sicari in moto hanno ammazzato due dei suoi più stretti collaboratori, Mauro Mejias e José Paredes. Il segretario di Ad era sempre accompagnato da uomini armati, ma questo non è bastato a salvargli la vita. 
Accion Democratica (di centrosinistra, nel secolo scorso) è stato uno dei due partiti che, dalla cacciata del dittatore Marco Pérez Jimenez nel '58, ha gestito l'alternanza di governo con il  Copei (equivalente della Democrazia cristiana in Italia): fino alla vittoria elettorale di Hugo Chavez che, nel 1998, ha scompaginato trasversalmente l'arco degli schieramenti politici tradizionali, determinando il campo di una nuova sinistra “umanista e gramsciana”. Ora fa parte della Mesa de la Unidad Democratica (Mud), il cartello di opposizione.

Contesto e motivazioni del crimine paiono evidenti. Tuttavia, nell'acceso contesto politico che precede le parlamentari del 6 dicembre, l'episodio ha provocato prese di posizioni e attacchi al governo Maduro. Le destre hanno subito accusato dell'omicidio il Partito socialista unito del Venezuela (Psuv). 
 Ha dato il la il segretario generale di Ad, Ramos Allup. Luis Almagro - il segretario generale dell'Osa che per i suoi atteggiamenti si è messo contro l'ex presidente Pepe Mujica e tutta la sinistra uruguayana - ha chiesto la sospensione delle elezioni.Il Parlamento europeo ha annunciato l'invio di propri osservatori, oltre a quelli invitati dalle opposizioni e già presenti. L'ambasciata Usa a Caracas ha emesso un comunicato definendo quello di Diaz “il più mortale dei vari recenti attacchi e atti di intimidazione diretti a candidati dell'opposizione”.

 Di segno opposto il lavoro della piattaforma internazionale dei media popolari, Voces del Alba che si è recentemente costituita a San Paolo del Brasile. Con dati e video, il network di giornalisti ha smontato le presunte “aggressioni” a Tintori e soci, denunciando la “guerra mediatica”. La serie di fatti inventati – scrive la piattaforma – serve ad alimentare un meccanismo internazionale che porta il governo a “dissociarsi” da avvenimenti di cui non ha colpa, lasciando l'impressione di una compagine allo sbando o malata di complottismo. 

Le numerose esecuzioni mirate ai danni di dirigenti chavisti, nazionali e territoriali vengono invece presentate dalle destre come “regolamenti di conti”.  

In una trasmissione pubblica, Maduro ha affermato che attori politici legati all'estrema destra “stanno offrendo tra i 30 e i 50 mila dollari alla malavita paramilitare perché compia atti di violenza indossando magliette chaviste. 

L'intreccio tra mafia e politica che governa le aree oltranziste di opposizione è emerso con forza negli ultimi mesi, a seguito di alcuni omicidi interni come quello della militante Mud Liana Hergueta,squartata dai suoi in un appartamento di Caracas. 

Intanto, nel parlamento argentino, il Frente para la Victoria ha emesso un comunicato di solidarietà al Venezuela, che il neo-eletto Macri, grande amico di Tintori vorrebbe far cacciare dal Mercosur.