Congratulazioni e avviso: il presidente della Repubblica popolare Xi Jinping ha inviato i suoi complimenti e auguri al neo presidente americano Donald Trump, avvisandolo però circa la necessaria responsabilità riguardo la relazione tra le due potenze. La politica di «una sola Cina» per intenderci, non può essere messa in discussione.

La notizia è stata diffusa da fonti del ministero degli esteri cinesi, proprio nei giorni durante i quali sulla stampa locale si parla molto della possibilità da parte della Cina di assumere a un nuovo ruolo nel mondo globalizzato.

La notizia, infatti, è arrivata, proprio dopo la cerimonia di insediamento di Donald Trump, dopo il discorso di Xi Jinping a Davos; ovvero nel momento in cui un po’ tutti si chiedono se la Cina sarà in grado di prendere, per certi versi, le redini del mondo globalizzato. Pechino intanto procede sul suo sentiero, iniziando l’anno con dati confortanti per quanto riguardo il passo economico, crescita al 6,7 e registrando un boom di nascite dovute all’alleggerimento della legge del figlio unico, con la possibilità per la famiglie cinesi di avere due figli. Secondo quanto riferito da un alto funzionario della Commissione nazionale per la salute e la pianificazione familiare, Yang Wenzhuang, lo scorso anno si sarebbero registrate 17,86 milioni di nascite, contro le 16,55 milioni nel 2015, il numero più alto dal 2000.

Secondo le autorità non ci sono dubbi: questi numeri sono la prova del funzionamento della nuova legge sui due figli, perché che il 45% dei nuovi bambini sarebbero nati in famiglie che hanno avuto almeno un figlio, contro solo il 30% nel 2013. Preoccupato dal rapido invecchiamento della popolazione, Pechino ha smantellato negli ultimi anni la politica del figlio unico che era in vigore dagli anni ’70, alla ricerca proprio di una svecchiamento della propria popolazione. Per la Cina dunque il momento sembrerebbe propizio, mentre i cinesi si preparano a entrare nell’anno del gallo.

Per il leader Xi Jinping, invece, sembrano non avere fine i ruoli e gli onori. Il segretario generale del Partito comunista cinese sarà infatti a capo di una nuova commissione centrale integrata tra militari e civili, dopo una decisione dell’Ufficio politico del Comitato centrale del Pcc. Secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua, la commissione dovrà prendere tutte le decisioni che riguardano il coordinamento delle attività militari e civili dello stato cinese. Un altro tassello che va a completare il già ampio potere di Xi Jinping la cui stella brilla come non mai e non solo in Cina.

Di sicuro Xi e il suo «sogno cinese» sono riusciti a far cambiare la percezione del mondo nei confronti della Cina, non più vista solo come potenza aggressiva e basata sulla strategia di fabbrica del mondo, ma come paese che si pone in modo responsabile di fronte ai dilemmi del mondo contemporaneo.