Si è tenuta nella serata di sabato 13 settembre al Castello Ducale di Fiano Romano la XXII edizione del «Premio Feronia», intitolato al suo fondatore, scomparso due anni fa. Proprio Filippo Bettini, raffinato critico e letterato, volle che il premio fosse dialetticamente un anti-premio. Ora il testimone è stato preso da Mario Quattrucci. Lontano dalle logiche festivaliere, il lavoro culturale sotteso all’appuntamento annuale è un esercizio di critica militante. Capace di leggere in profondità i testi, verificandone la struttura in modo rigoroso e non elusivo o compiacente. Intensa collaboratrice di Bettini fu Jacqueline Risset, poeta e traduttrice francese della Divina Commedia. Durante la serata, Mario Lunetta ha letto alcuni brani di Jacqueline Risset. Atrettanto commevente è stato il ricordo di Carlo Lizzani e Gianni Borgna.
La puntata di quest’anno è stata moderata da Paola Pitagora (e accompagnata da un recital di Maria Letizia Gorga su scritti di Federica Altieri). Premiata la scrittrice normanna Annie Ernaux per la categoria «Autore straniero» per Il posto (L’Orma Editore), uno spaccato della Fraccia attraverso una vicenda apparentemente autobiografica. Ha avuto una menzione particolare la raccolta di scritti di Filippo Bettini – edita da Robin Edizioni- Avanguardia e materialismo, una corsa affascinante tra avanguardie e post-avanguardie, autori e tendenze culturali. Marcello Carlino, Francesco Muzzioli e Giorgio Patrizi hanno curato l’antologia degli scritti di Filippo Bettini. Uno degli esegeti dell’avanguardia – Fausto Curi – ha ricevuto il premio per la saggistica, con Struttura del risveglio. Sade, Benjamin, Sanguineti. Teoria e modi della modernità letteraria (Mimesis). Il testo viene visto nelle relazioni, negli intrecci, nei rimandi teorici e storici. Persino Alessandro Manzoni, padre del romanzo italiano e tradizionale ufficialissimo riferimento in tutti i programmi scolastici, va guardato in controluce, persino collegandolo a Sade. Tema di enorme fascino, che invita a cercare in profondità, sotto la superficie dei segni. Appassionato l’omaggio di Curi a Edoardo Sanguineti. Lo stesso filo ci conduce a Valerio Magrelli, premiato per Il sangue amaro (Einaudi).
Per finire, la narrativa. Meritatissimo il premio attribuito a Maurizio Barletta, per Le domeniche con Gadda (Robin Edizioni), brillante e felice navigazione tra il pubblico e il privato del famoso ingegnere, impareggiabile cultore della lingua e della fonesi, zio adottivo dell’autore.
Speriamo che il «Feronia» (tre dei passati vincitori ebbero poi il Premio Nobel) prosegua sempre nella ricerca originale che lo contraddistingue, trovando ascolto nelle istituzioni, rappresentate nella serata dal sindaco di Fiano Ottorino Ferilli, accompagnato dal vicesindaco Davide Santonastaso. Ha tutte le caratteristiche per diventare una scadenza stabile, permanente.