È riuscito e ha riscosso interesse tra gli studenti e i docenti del Liceo Enriques di Livorno l’incontro organizzato ieri con il 51enne velista milanese Tommaso Stella capitano di Alex, un veliero dell’Ong Mediterranea che nel 2019 ha forzato il blocco disposto dal governo Conte 1 con Salvini al ministero degli Interni facendo sbarcare a Lampedusa 40 immigrati salvati in mare.

L’iniziativa è stata attaccata da Fratelli d’Italia e dalla Lega che, con l’eurodeputata uscente Susanna Ceccardi, ha formulato l’accusa ricorrente tra le estreme destre xenofobe, quella di «propaganda immigrazionista». «Uno skipper – ha sostenuto Ceccardi – che ha emulato Carola Rackete in una scuola pubblica per magnificare il ruolo svolto dalle Ong finanziate da chi vuole fare dell’Italia il campo profughi d’Europa». Chiara La Porta di Fratelli d’Italia ha anche presentare un’interrogazione parlamentare.

Lo skipper Tommaso Stella (Ong Mediterranea) ieri al Liceo Enriques di Livorno
Lo skipper Tommaso Stella (Ong Mediterranea) ieri al Liceo Enriques di Livorno

Molti docenti del liceo Enriques hanno diffuso ieri un comunicato in cui hanno definito «irricevibili» le accuse di «parzialità politica» e di «assenza di contraddittorio» mosse a «un incontro sulle violazioni dei diritti umani dei migranti». «Il riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo, il ripudio del razzismo e il valore etico della solidarietà – hanno aggiunto i docenti – non sono appannaggio di alcuna parte politica. L’educazione al rispetto di questi principi è un obiettivo pedagogico che dovrebbe essere universalmente riconosciuto come condivisibile. Per queste ragioni appaiono del tutto illegittime le richieste di intervento da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito che si configurano di fatto come un tentativo di limitare il principio costituzionale della libertà d’insegnamento».

«L’iniziativa non era un segreto, è un progetto svolto nell’ambito dell’autonomia scolastica voluta dal ministero – afferma la docente referente del progetto 25 aprile, Marilù Gares – L’incontro con Stella di ieri è stato un modo per riflettere insieme sul valore del volontariato, sul dovere inderogabile della solidarietà e sull’antirazzismo affermati dalla nostra Costituzione. Quello del nostro liceo è un progetto ampio di incontri ai quali partecipano molte persone. Con Stella abbiamo già tenuto due incontri che non hanno suscitato scalpore. Penso che quest’anno l’unica variabile sia stata la campagna elettorale. Crediamo in quello che facciamo, non vogliamo farci strumentalizzare dalla politica, siamo una scuola, rispettiamo l’autonomia e insegniamo i valori della Costituzione».

Il progetto «25 aprile» in cui si è inserito l’incontro che ha suscitato la reazione delle destre è un esempio di educazione civica che rientra in un progetto articolato di iniziative in corso dal 2000 nel liceo livornese. È concepito in maniera trasversale ai corsi e ogni anno ha un tema dedicato. Per le prime è previsto l’approfondimento sulla tragedia della Shoah, nelle seconde si parla di violenza di genere, le terze si occupano del ripudio delle guerre, le quarte parlano dei diritti fondamentali nelle migrazioni, le quinte si occupano della Costituzione nata dalla resistenza antifascista.

L’incontro, hanno raccontato i docenti, è nato da un lungo percorso di riflessione collettiva dopo che, nel gennaio del 2019, fu ritrovato il corpo di un giovane cittadino del Mali di quattordici anni con la pagella cucita nella giacca. «Abbiamo sentito l’urgenza di fare conoscere agli alunni la tragedia di un loro coetaneo e di decine di migliaia – sostengono i docenti – Questo ha spinto il nostro liceo al confronto con un uomo di mare come Tommaso Stella che, dopo il rinvenimento del corpo del giovane maliano, ha sentito la necessità di evitare che altre vite umane andassero incontro allo stesso destino».