«Non ci possiamo permettere, in questo momento così critico, di avere dei leader che non credono nel cambiamento climatico», aveva detto Leonardo di Caprio lo scorso settembre al Toronto Film Festival, in occasione della presentazione del documentario da lui prodotto Before the Flood – regia di Fisher Stevens e produttore esecutivo Martin Scorsese. Il film documenta un «viaggio durato tre anni» attraverso tutto il mondo, per testimoniare l’impatto sull’ambiente dell’attività umana e sensibilizzare coloro che ancora si rifiutano di credere alla realtà del cambiamento climatico.

Il nome di Trump, alla presentazione del film, non è stato fatto, ma il riferimento all’allora candidato repubblicano – che definiva il cambiamento climatico una «stronzata costosa» e una «truffa» architettata dai cinesi – era più che evidente. Così come l’uscita, il 30 ottobre, di Before the Flood in streaming gratuito sul sito del National Geographic poteva essere chiaramente letta come un tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica a poco più di una settimana dalle elezioni dell’8 novembre che hanno portato proprio Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Alla direzione dell’Epa (l’Environment Protection Agency, l’istituto per la protezione dell’ambiente) il presidente eletto ha appena nominato Scott Pruitt, proprio uno di quei negazionisti del cambiamento climatico a cui è rivolto il sentito j’accuse di DiCaprio in Before the Flood.

Ironia della sorte, proprio poche ore dopo la nomina di Pruitt, DiCaprio ha avuto il suo primo incontro con il futuro presidente degli Stati Uniti, parte del suo staff e la figlia Ivanka nella Trump Tower di Manhattan, dove l’attore si è recato in veste di capo della Leonardo DiCaprio Foundation per la protezione dell’ambiente, insieme al Ceo della Fondazione Terry Tamminen, ex segretario del ramo californiano dell’Epa ai tempi di Arnold Schwarzenegger governatore.

«Oggi abbiamo esposto al presidente eletto e ai suoi consiglieri un piano sviluppato dalla Leonardo DiCaprio Foundation in collaborazione con alcune delle menti più brillanti dell’economia e dell’ambientalismo», ha detto Tamminen in un comunicato all’Associated Press . Un piano che illustra come avviare «una sostanziosa ripresa economica negli Stati Uniti tramite investimenti in infrastrutture sostenibili». Un progetto per incrementare l’energia pulita e rinnovabile che creerebbe allo stesso tempo, spiega Terry Tamminen, milioni di nuovi, e sicuri, posti di lavoro.
Durante l’incontro, riporta il New York Times, Di Caprio avrebbe anche consegnato a Donald e Ivanka Trump una copia di Before the Flood.

«Il presidente eletto ha espresso il desiderio di organizzare un nuovo incontro a gennaio», ha concluso Tamminen. «Non vediamo l’ora di continuare la conversazione con l’amministrazione entrante per fermare l’avanzata del cambiamento climatico».
Il loro principale interlocutore, però, sarà probabilmente proprio Scott Pruitt, che da Procuratore generale dell’Oklahoma aveva partecipato all’azione legale intentata da 28 Stati americani contro la stessa Epa per fermare il Clean Power Plan voluto dall’amministrazione Obama per ridurre le emissioni responsabili dell’effetto ser