Mentre i vigili del fuoco sono ancora impegnati nella ricerca del corpo di Bouzeki Rahimi nel cantiere crollato del centro commerciale Esselunga, un video del disastro confermerebbe una delle ipotesi più gettonate fra gli addetti ai lavori: che ci sia stata troppa fretta nel far avanzare i lavori. Al di là della ipotesi sul possibile cedimento strutturale della trave che ha innescato il crollo, nel video è visibile una rottura su un angolo del secondo e ultimo piano della megastruttura, con pezzi di parete esterna che precipitano all’esterno del perimetro del cantiere, colpendo una scuolabus fermo e per fortuna già vuoto.

Sul punto, è stato accertato che erano passati quindici giorni da quando la trave era stata piazzata sul “dente” del pilone di tenuta. Un tempo sufficiente, oppure era ancora presto per procedere alla gettata di cemento finale – quella che gli otto operai di tre ditte diverse stavano preparando il giorno del disastro – per completare l’ultimo piano del futuro centro commerciale?

Comunque sia, l’attenzione di investigatori e magistrati sta ruotando a 360 gradi, nessuna ipotesi viene esclusa. E in un contesto così tragico, tale da portare il procuratore capo Filippo Spiezia a puntualizzare che ci vorranno i test del dna per dare un nome agli altri tre operai nordafricani morti e già recuperati, il magistrato ha comunque voluto sottolineare due dati di fatto: “Dalle prime verifiche, risulta che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità”. Al tempo stesso, Spiezia ha aggiunto:“Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali. Quindi l’accertamento è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone, e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale”.

Un particolare importante, osservano dalla Fillea Cgil toscana: “Secondo la normativa vigente, con l’attivazione della procedura di emersione è possibile avere un contratto di lavoro. Se erano contrattualizzati, è probabile che avessero attivato l’emersione. In quel caso ci sono tempi tecnici per l’ottenimento del permesso, magari l’attendevano”. Più duro, vista la campagna mediatica sui “clandestini” in cantiere, Nicola Fratoianni dell’Avs: “Oggi il giornale La Verità ha per titolo ‘Le morti sul lavoro sono colpa dell’immigrazione selvaggia’, la destra non riesce a tacere la sua propaganda razzista nemmeno di fronte ad una strage di lavoratori”.

In parallelo alla dinamica del disastro, sul fronte dei controlli in cantiere Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro, ha spiegato: “La nostra ultima verifica era stata condotta il 12 gennaio e non aveva dato luogo a rilievi. Ce ne erano state altre perché in casi del genere, di grandi opere, c’è un controllo molto frequente”. Il prossimo, a sorpresa, era previsto per marzo. Mentre sulla presenza di 30 ditte in subappalto – addirittura 60 con quelle individuali – Berti ha aggiunto: “Non è detto che il subappalto in sé sia il male, può accadere che ci siano subappalti fatti con un criterio non adeguato. Ma su questo non abbiamo rilevato niente”. Infine una precisazione: “Le attività di verifica si distinguono in due ambiti: uno riguarda la regolarità contrattuali e questo è una materia affidata all’Ispettorato nazionale del lavoro. A noi competono le verifiche sulla sicurezza, qui il problema è evidentemente questo”.

Lungo la recinzione del cantiere i tifosi della Fiorentina hanno affisso lo striscione: “Morire di lavoro non può essere accettato, ma in nome del profitto tutto è giustificato”. Si aggiunge a quello dei residenti della zona: “Fateci un parco. Ci abbiamo sempre voluto un parco”. Dopo lo stop del sindacalismo di base, domani pomeriggio in via Mariti ci sarà lo sciopero e la manifestazione di Cgil e Uil, anche con Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. “Perché nei primi 15 giorni di febbraio sono 40 le persone morte sul lavoro”, denuncia il segretario generale della Cgil.