I nomi di Mark Rothko, Jackson Pollock, Franz Kline sono noti a molti, ma quello di Robert De Niro lo conoscono tutti. Gli artisti dell’espressionismo americano, la cui opera ha varcato l’oceano e portato per la prima volta gli Stati Uniti nella cerchia delle avanguardie insieme alla vecchia Europa, in patria furono preceduti nelle gallerie d’arte da Robert De Niro Sr, il padre di quello che è forse il più grande attore vivente, che ha visto il proprio nome diventare celebre nel mondo ad opera di suo figlio. Remembering The Artist  Robert De Niro Sr. Di Perri Peltz e Geeta Gandbhir, ieri al Maxxi di Roma, e su Sky Arte il 28 dicembre, apre uno squarcio sulla vita del pittore Robert De Niro. Un progetto mutato in fieri, dato che originariamente, come spiega Geeta Gandbhir, «non è stato pensato per la distribuzione su larga scala, ma per gli archivi De Niro. Il rapporto tra il padre di De Niro e l’arte, che volevamo documentare, con la partecipazione di Robert si è però evoluto anche in una testimonianza del rapporto tra padre e figlio, per cui c’è stata un’evoluzione che ha reso il progetto più grande».
Ed infatti, prima ancora che come documentario sulla vita di unartista, Remembering The Artist ha valore come ritratto umano postumo – De Niro muore nel 1993 di cancro alla prostata – e come testamento dell’amore che il figlio nutre per il padre. «Volevo fare un film su mio padre per tramandare la sua eredità, è qualcosa che sentivo di dover fare per lui, proprio come il mantenere intatto il suo studio per i miei figli e nipoti», racconta infatti l’attore.

 

 

Al centro della vita di De Niro Sr. come viene narrata attraverso i diari del pittore ed i racconti dei suoi amici e di storici dell’arte, sta l’ardente desiderio frustrato di veder riconosciuta la propria opera, sempre eccentrica rispetto alle tendenze dell’epoca: Robert non frequenta il giro degli espressionisti astratti – pur essendo stato scoperto come loro da Peggy Guggenheim – e disprezza coloro che vennero dopo: i minimalisti e la Pop Art della Factory di Wharol. Incapace di rescindere il proprio legame con la figuratività dell’arte per via del suo amore per maestri francesi come Courbet o Matisse, si rifiuta anche per l’estremo orgoglio di adattarsi alle tendenze del momento, e viene, ancora in vita, dimenticato.

 

 

«Era nel posto sbagliato al momento sbagliato» commenta suo figlio. «Si può essere grandi,questo però non vuol dire che si vedrà riconosciuta la propria grandezza».
Ma un altro dramma oscura la vita di Bob De Niro Sr., ed emerge proprio dai brani del suo diario letti dal figlio, nelle sequenze migliori del film. Sposatosi con Virginia Admiral, madre dell’attore, quando ancora frequentava la scuola d’arte, il matrimonio di De Niro dura un solo anno a causa della sua omosessualità, negli anni Quaranta quasi impossibile da vivere allo scoperto. «Non ne sono mai stato a conoscenza fino all’età adulta – racconta De Niro – poi ho capito grazie a mia madre. Ma lui non me ne ha mai parlato, perché viveva la cosa in modo conflittuale».
La tragedia del rapporto con la propria sessualità e la depressione cronica sono argomenti appena accennati, con garbo e rispetto, in un film che mira in fondo a dare all’artista quel riconoscimento che gli mancò in vita. Non sta a noi però decidere se il suo nome appartenga ai libri di storia dell’arte, e Remembering The Artist ha, appunto, più valore per lo spettatore come testimonianza dell’amore di un figlio per i  padre, e del suo umanissimo rimorso per non aver fatto di più per salvarlo: «Era terrorizzato dalla sua malattia per cui non voleva affrontarla. Invece che chiamarlo per dirgli di andare dal dottore ce lo avrei dovuto portare a forza», ricorda.

 

 

Robert De Niro, l’attore, sta in quella difficile situazione in cui è impossibile non irradiare il nome ed il lavoro altrui con la propria luce riflessa, ed in un attimo annichilirli proprio in virtù dell’estremo bagliore di questa luce. Per cui, quando viene interpellato su cosa direbbe al padre se potesse, si limita a chiosare: «Spero che il film ti sarebbe piaciuto».