«Non siamo noi che facciamo ostruzionismo, è il governo che procede muro contro muro». La senatrice Loredana De Petris, l’anima degli oltre 5mila emendamenti presentati da Sel sulle riforme costituzionali, trattiene a stento la rabbia. È appena tornata da un colloquio con il presidente Napolitano, che l’ha ricevuta insieme a Nichi Vendola e Arturo Scotto. «Ci tenevamo a spiegargli le nostre posizioni. Siamo stati costretti a fare ostruzionismo davanti al muro del governo».

Ci sono condizioni a cui potreste ritirare questa valanga di emendamenti?

L’ho spiegato al presidente della Repubblica, che ci ha ascoltati. In commissione abbiamo sempre discusso nel merito: abbiamo spiegato l’idea di una senato di garanzia e controllo, a elezione diretta, il referendum propositivo, le leggi di iniziativa popolare. In risposta abbia ricevuto solo il muro contro muro. Non hanno spiegato neanche perché dovremmo avere come parlamentari solo dei nominati, in senato dai consiglieri e dai partiti, e alla camera dai partiti, con l’Italicum. Abbiamo chiesto: dopo aver votato l’Italicum, come pensate che possa esserci un equilibrio con un partito che da solo si sceglie il presidente della repubblica e i membri della consulta? A queste questione non ci hanno mai risposto nel merito. Solo no. Non siamo noi il problema.

Il problema è il governo?

Alla capigruppo di martedì ho anche detto: approfittate della pausa per il voto dei decreti, cercate di mettere in campo un po’ di ragionevolezza su una serie di questioni fondamentali che in molti, trasversalmente, abbiamo posto. Persino Forza Italia gliel’ha chiesto. E anche su questo la risposta è stata: si va avanti dalle nove a mezzanotte, fino alla fine.

Quali potrebbero essere le ’questioni fondamentali’ per un dialogo?

L’equilibrio fra camera e senato, l’elezione diretta del senato. E poi, siccome alla crisi della democrazia si risponde con più democrazia, gli strumenti della democrazia diretta e la cosiddetta corsia preferenziale: inserire la ghigliottina in costituzione è troppo.

Se si aprisse una breccia su questi temi l’ostruzionismo potrebbe finire?

Se sono disponibili a cambiare rotta.  Perché intendiamoci: non è che noi ritiriamo gli emendamenti, e poi loro ci bocciano i pochi che restano. Ma per ora dal governo non ho ricevuto segnali. Anzi: in aula, dopo due votazioni, Zanda ha chiesto di nuovo il contingentamento dei tempi.

Però il presidente Grasso ha accettato alcuni dei voti segreti che voi avevate chiesto.

Grasso ha esaminato correttamente le richieste e ha concesso alcuni voti segreti. Vediamo come andranno, speriamo che ciascuno si senta libero di votare secondo coscienza. Ma tanto basta perché il Pd adesso attacchi anche lui. C’è un clima di intimidazione intollerabile. Ma continuo a sperare che a un certo punto il governo si fermi e capisca le questioni serie che stiamo ponendo. Ma attenzione, i voti vanno avanti, fra un po’ sarà già troppo tardi.

Ne frattempo il presidente della Repubblica ha detto che l’Italicum dovrà essere modificato. È una delle cose che chiedete anche voi.

Che l’Italicum debba essere modificato è un’altra evidenza. Quegli sbarramenti ci sono solo in Turchia, le liste restano bloccate. E il combinato disposto fra riforma del senato e Italicum è micidiale. Speriamo che venga cambiato, ma intanto dobbiamo impedire che si facciano guai alla nostra Costituzione.

Renzi dice: se non passano le riforme si torna al voto.

Lo dice alla sua maggioranza. Ed è la dimostrazione che è lì che ha grossi problemi.