Segnali inquietanti in arrivo da Dresda. Domenica scorsa si è votato per eleggere il sindaco, e a cantar vittoria sono gli islamofobi di Pegida (Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes, e cioè Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente).

La loro candidata, Tatjana Festerling, ha raccolto il 9,7 per cento: una cifra da record per l’estrema destra tedesca. Sommando il 4,8 per cento del rappresentante di Alternative für Deutschland (gli ultra-conservatori anti euro), il risultato è che quasi il 15 per cento degli elettori della capitale della Sassonia ha scelto le forze collocate a destra della Cdu della cancelliera Merkel.

I grandi sconfitti sono proprio i democristiani, con un disastroso 15,4 per cento. Exploit del candidato liberale Dirk Hilbert, vice-sindaco uscente, che ha raccolto il 31,7: tra un mese, quando sarà il momento del secondo turno, se la vedrà con Eva-Maria Stange, in corsa per il cartello unitario delle sinistre (Spd-Verdi-Linke), in testa con il 36 per cento ma con poche chances di vittoria. I rapporti di forza sono favorevoli al liberale Hilbert, sul quale convergeranno i voti democristiani, come ha già annunciato il candidato sconfitto.

Il voto di domenica conferma dunque Dresda come laboratorio della nuova destra tedesca. Le marce settimanali dei sedicenti «Patrioti contro l’islamizzazione» hanno trovato un primo importante sbocco politico, anche grazie a una figura come la cinquantunenne Festerling: imprenditrice nel marketing, immagine dinamica e «moderna», difende «l’orgoglio nazionale e una destra senza complessi».