Nei locali dello spazio Polifemo, presso la Fabbrica del Vapore, si è aperta la mostra collettiva, MilanoCittàAperta: cinque anni di narrazioni fotografiche indipendenti a cura di Roberta Levi, Nicola Bertasi e Alfredo Bosco (visitabile fino al 30 settembre). In occasione del quinto anniversario dalla nascita della rivista fotografica online (www.miciap.com) che racconta le storie e i luoghi meneghini, i redattori hanno riunito cinquanta immagini tratte dai servizi pubblicati e allestito un’esposizione che punta su un percorso tematico. Storie – Criticità – Paesaggi urbani – Ricerca sono le quattro aree concettuali in cui sono state suddivise le opere proposte. MilanoCittàAperta è un progetto collettivo, nato dal basso che si è sviluppato da un’esigenza, insieme etica ed estetica, come si può leggere sulManifesto pubblicato sul sito della rivista: «Dichiariamo così finalmente Milano ’città aperta’ e accettiamo la nostra guerra all’interno del divenire caotico della città. Questa stessa città che, in quanto fotografi, desideriamo conoscere e far conoscere. E far conoscere per poter cambiare».
Scorrendo le immagini che si trovano nell’archivio della pubblicazione, ci si imbatte in un progetto che somiglia molto a una raccolta di spunti, quasi fosse un bloc-notes su Milano. Dalle ricerche formali sugli spazi e le geometrie, si passa ai lavori sul tessuto urbano fino ad arrivare ai reportage più classici. Queste «note sparse» ricostruiscono, forse soltanto a posteriori (dopo cinque anni) una fotografia d’insieme, un’istantanea della città che ne cattura gioie e dolori.
I lavori sono estremamente variegati: da un lato, sfilano bellissimi scorci cittadini, dall’altro, ci si immerge nella Milano d’amianto, le storie di vita dei clochard, si sperimenta la difficile sopravvivenza degli spazi occupati, si fa la conoscenza con alcuni outsider. Tutte narrazioni visive che si possono consultare (gratuitamente) su MilanoCittàAperta.
La mostra è stata anche l’occasione per lanciare una campagna di crowdfunding sul portale kisskissbankbank (http://www.kisskissbankbank.com/milanocittaaperta-5-anni-di-narrazioni-fotografiche-indipendenti). Nonostante la fucina di idee dell’«impresa», le risorse economiche scarseggiano. Tra le interessanti ipotesi innovative che il successo del crowdfunding permetterebbe di concretizzare, c’è quella di creare altre redazioni in Italia, così da poter costruire una rete di «CittàAperte».
Ecco allora che MilanoCittàAperta appare come una creatura dall’identità multipla: è insieme un osservatorio sullo stato della fotografia milanese, un archivio visivo della metropoli ma anche uno strumento per «sentire» Milano, ritrovando quelle narrazioni che sfiorano le nostre vite, pur restando invisibili agli occhi della maggior parte di noi.