Dal romanzo grafico, al fumetto popolare, ai classici francesi fino al graphic journalism, al bildungsroman e al libro oggetto, 15 fumetti da non perdere in questo scorcio di 2015, con un occhio all’anno che verrà.

Jean-Yves Ferri e Didier Conrad

Asterix e il papiro di Cesare

Panini Comics, cartonato, 48 pagine a colori

12,90

Verrà un giorno che si parlerà di fumetti come si parla di arte, con dotte distinzioni fra rottura e conservazione, stile e maniera, Maestri ed epigoni. Prendiamo Asterix: in poco più di mezzo secolo di vita, il piccoletto tignoso di Goscinny e Uderzo ha collezionato meno di una quarantina di albi, in ossequio alla meticolosità slow con cui i suoi autori cesellavano gag e vedute della Roma classica. Ora Goscinny non c’è più e Uderzo si gode la pensione. Per fortuna, a occuparsi degli irriducibili Galli provvedono Jean-Yves Ferri e Didier Conrad. E in un gustoso cortocircuito metanarrativo, “Asterix e il papiro di Cesare” racconta appunto di quel pezzetto del De Bello Gallico che nelle mani giuste potrebbe rovinare la carriera letteraria al despota romano… La ricetta è quella di sempre, aggiornata però ai guasti della società dell’informazione real time. Come si accennava, fumetto conservatore. (Ri)fatto però comme il faut, per dirla alla francese; quindi, a modino.

Guido Nolitta/Roberto Diso

Mister No – Il tempio dei maya

Sergio Bonelli Editore, cartonato, 336 pagine a colori

26

Sergio Bonelli, padre putativo del fumetto pop “Made in Italy”, se n’è andato nel 2011. Smaltito lo shock per un lutto inatteso, la casa editrice che porta il suo nome si sta prodigando per valorizzarne al meglio l’eredità. In quest’ottica rientra anche la scelta di mettersi a produrre in proprio le ristampe che illo tempore erano state affidate ad altri editori. Fra le prime c’è una delle avventure più interessanti di Mister No, (anti)eroe che Bonelli aveva creato sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta dando fondo ai propri diari di viaggio. Un reduce dalla guerra di Corea stabilitosi in Brasile come pilota da turismo e costretto a volare verso l’avventura dal destino, dalla cattiva clientela o dalla propensione a cacciarsi nei guai. Ne “Il tempio dei Maya”, il set è quello della foresta pluviale dove il nostro ha scarrozzato una spedizione archeologica che è un autentico melting pot, fra bionde fatali, jazzisti neri ed ex nazi dal cuore d’oro. E poi, naturalmente il mistero custodito dall’edificio del titolo… Un ottimo punto di partenza per chi non bazzica il fumetto d’evasione: impossibile negarsi Mister No.

Tiziano Angri

L’unica voce

Coconino Press, brossurato, 127 paginein b/n

16

Dio buono, quanta tristezza questo “l’Unica voce”, quanta disperazione autentica e rarefatta. Quanta bellezza, anche: ma per godersela tocca arrivare in fondo a una storia che colpisce sotto la cintura. Impossibili i paragoni con l’underground aggiornato di Burns, Ratigher o Gipi, cui l’autore tosconapoletano pure è affine. Impossibili i confronti con esteti del tranche de vie come Baronciani, Bacilieri o Mannelli. Qui si bazzica più dalle parti di operine volutamente sgradevoli come il recentissimo “Anubi” di Taddei e Angelini: coffee-table book per stomaci forti senza nessuna concessione all’entertainment, autopsie a fumetti, studi lombrosiani sulla miseria umana. La storia è quella dell’incontro di Yuri e Irene, rispettivamente un ragazzino con un handicap auditivo e un transessuale in attesa della fatidica operazione. Lo sfondo, quello di una provincia popolata di paesaggi e mostruosità che sembrano strappati a forza dagli horror padani di Pupi Avati. Il senso sta tutto negli occhi di chi legge. Da evitare solo in caso di crisi esistenziale. O forse no. Dipende.

Mario Natangelo

Pensavo fosse amore, invece era Matteo Renzi

Magic Press, brossurato, 148 pagine a colori

14

Vita quotidiana di un cartoonist all’epoca del renzismo. Come in un vecchio film di Nanni Moretti, il trentenne Mario Natangelo frulla insieme pubblico e privato, politica e menate esistenziali, analisi e chiacchiere oltre la quarta parete in un volume che è contemporaneamente un instant book sui guasti di questa stagione politica e un bildungsroman. L’amalgama satira-fumetto non è sempre perfettamente bilanciata, ma chi se ne frega: a far pendere la bilancia dalla parte giusta provvedono l’onestà di Natangelo, il travolgente “flusso di coscienza” del suo alter ego disegnato e la piacevolezza del segno. In termini di legnate, ce n’è per tutti: in primis, il Premier fiorentino, tradotto in un pupazzetto saccente fin troppo realistico. Ma il polpettone di passione politica, riunioni di redazione e crisi di coppia tira in ballo anche Bersani, Monti, Letta, Grillo, Napolitano e ovviamente Berlusconi, più guest star come Goldrake, Peppa Pig e Zerocalcare. Quello che resta in bocca è un sentore fresco e zuccherino, con un retrogusto fangoso molto à la page. Ah, signora mia, che tempi.

Thomas Gilbert

Velenose

Edizioni BD, brossura, 164 pagine a colori

16,50

C’è stato un tempo in cui il fumetto francese pescava a piene mani dalla società producendo capolavori di nevrosi in punta di penna: Lauzier, per dire, o Bretecher, o ancora Pichard. Fumetti più aperti dei nostri, all’epoca, più capaci di raccontare le zone d’ombra del vivere, il dolore, il disagio, le dipendenze. È quello che fa benissimo anche “Velenose” di Thomas Gilbert, un romanzo grafico che coniuga l’energia e il colore di un rap da banlieue con la precisione spietata di un’indagine sociologica. La storia è quella delle due ragazzine Dominique e Nour, prigioniere di un’esistenza sempre uguale intrisa di binge drinking, nottate di musica tunza e smanacciamenti in zona pelvica. Il sogno irrealizzabile è quello di un’aspirazione all’assoluto, destinata però ai continui fallimenti imposti dalla volgarità dei tempi, dalla fragilità dei caratteri, dall’imbarbarimento dei rapporti familiari… Come in Flaubert, la visione sfocia nel noir, con conseguenze prevedibili ma non per questo meno amare. Una storia dura, spietata, raccontata benissimo. (S)consigliatissima a chi abbia figli adolescenti.

Pau

Atlas & Axis – vol. I

Tunué, brossura, 160 pagine a colori

16,90

Cani che sbavano, segnano il territorio tra cameratesche pisciate, sognano cosciotti succulenti, latrano e dormono acciambellati. Cani, però fantasy e con la cuccia in un medioevo sui generis. È un fumetto francese con quarti di sangue iberico questo di Pau, al secolo Pau Rodriguez Jiménez Bravo: pura bedé nell’impianto del layout e della narrazione e nella ricchezza del disegno, ma molta sangre latina nella nonchalance spiazzante con cui affronta temi viscerali come fame, cacca, amore e violenza. Perché in primis “Atlas & Axis” (nome anatomicamente suggestivo…) è un fumetto per ragazzi, ultima tentazione di Tipitondi, collana con cui Tunué tenta meritoriamente di proporre al pubblico italiano una alternativa ai furry animals di marca disneyana. Qualche ombra nello script, non sempre compatto come quelli della distinta concorrenza e aperto a parentesi didascaliche che i lettori più grandicelli troveranno posticce. Ma all’osso, un piccolo gioiello di spettacolarità e sintesi grafica, con echi di Otto Messmer, Jeff Smith e Francisco Ibàñez. La strana cop(p)ia.

Alessio Spataro

Biliardino

Bao Publishing, brossurato, 296 pagine in bicromia

21

La storia di Alejandro Finisterre, esule spagnolo della guerra civile e padre putativo di quel diffusissimo gioco che è il biliardino, attraversa il XX secolo e i confini europei e sudamericani. Innamorato della forza del pensiero e degli ideali, sin da giovane Finisterre intesse rapporti con gli intellettuali più rilevanti del tempo abbracciando la lotta antifascista e i suoi valori, che viaggeranno con lui per il mondo insieme alla paternità del brevetto del biliardino e importanti documenti letterari. Così lo seguiremo nell’ospedale di campo a Montserrat, dove appronta le prime modifiche fondamentali al futbolín perché anche i mutilati possano in un certo modo giocare a calcio, nell’esilio francese durante il quale ha occasione di incontrare anche Camus e Sartre e la De Beauvoir (indimenticabile la rappresentazione della coppia filosofica), fino al Guatemala e al Centro America dove i suoi passi incroceranno quelli di altri compagni illustri, come Frida Kahlo e Diego Rivera. Un lavoro di documentazione mastodontico per la prima opera estesa di Alessio Spataro; Biliardino sancisce la maturità artistica di un fumettista che conoscevamo solo come autore satirico e che riesce qui a condensare stile, ironia, immediatezza narrativa e sensibilità nelle 300 pagine in cui la bicromia rosso/azzurra che, fedele alla sua prospettiva ideologica, spazza via i tutti i neri dalla pagina. Un grande romanzo sul ‘900 raccontato dal punto di vista di un protagonista semisconosciuto ma importante come un centravanti.

Alice Socal

Sandro

Eris Edizioni, brossurato, 120 pagine in b/n

15

Alice Socal indaga nelle insicurezze adolescenziali ricorrendo al topos dell’ amico immaginario, Sandro, dal quale il protagonista Pallas cerca di prendere le dovute distanze. Una storia intima attraversata da una gran voglia di libertà ed emancipazione. L’autrice con la sola matita è capace di mischiare immaginario e realtà, in una narrazione in cui i sogni e i ricordi che assediano il quotidiano del protagonista sono riportati sulla pagina attraverso sovrapposizioni, sdoppiamenti e cancellature, come un’ossessione immaginaria dalla quale ci si vuol liberare. Le tavole a pagina intera sono veri e propri intervalli onirici in cui si materializzano le visioni di Pallas, tra meteoriti, piramidi e oche saccenti, che in fondo tornano sempre a comporre la sagoma onnipresente e familiare di Sandro, totem e doppio del protagonista. Il libro non corre il rischio di finire nel calderone delle pubblicazioni dedicate all’adolescenza poiché ben congegnato ed equilibrato nella sua leggerezza grafica: un sussurro all’orecchio e una carezza agli occhi, che ci riportano ai nostri demoni giovanili.

Richard McGuire

Qui

Rizzoli Lizard, cartonato, 304 pagine a colori

25

Ampliamento di una storia di 6 pagine uscita su Raw Magazine nel 1989, il libro di oltre 300 pagine a colori ha suscitato moltissime riflessioni: la prima ovvia, sull’originalità dell’inquadratura fissa di un angolo di un salotto che diviene il protagonista della storia. Un libro-oggetto dal forte impatto cartotecnico nel quale si entra, secondo l’idea dell’autore newyorkese, in un impianto narrativo che mette a nudo il ruolo delle categorie spazio-tempo, mostrando ciò che avviene in un determinato luogo dal pleistocene al futuro. Una palette varia, che deriva dal diverso viraggio cromatico delle foto utilizzate dall’autore come documentazione, aggiunge grazia ed eleganza cromatica al lavoro. Così da un primigenio collage di immagini sulla stessa tavola, il libro in formato e-book diviene interattivo e permette al lettore di leggere la storia seguendo il filo del tempo, o optando per lo scorrimento random. Un lavoro per cui la parola libro è definitivamente limitante, un’acuta riflessione sulle infinite possibilità di dialogo tra le diverse epoche, una narrazione trans temporale di alto livello estetico.

AA. VV.

La traiettoria delle lucciole

BeccoGiallo, brossura con alette, 144 pagine a colori

17.50

L’espressione graphic journalism si può adesso tradurre in italiano senza timori: ne è la prova l’antologia voluta dalla casa editrice in occasione dei 10 anni di attività e realizzata in collaborazione con il Treviso Comic Book Festival, che raccoglie storie brevi del nuovo giornalismo a fumetti italiano. Le lucciole del titolo sono piccoli lampi nella notte, luci delicate ma ostinate, pulsanti, come la volontà di chi cerca il vero e la giustizia in fondo alle vicende intricate della nostra contemporaneità. Si parla di Expo e di speculazione alimentare, di antiproibizionismo e del rapporto Chiesa-Stato; ovviamente riflessioni su terrorismo, confini, migrazioni e sgomberi di spazi occupati trovano posto tra le storie, firmate da autori affermati o emergenti, accomunati dalla voglia di informare, scavare e offrire attraverso le loro narrazioni nuovi punti di vista su una realtà sempre più complessa e facilmente manipolata da parte dei media. Le lucciole, che per un po’ di tempo abbiamo temuto essere estinte, brillano ancora e segneranno il cammino.

Andrea Bruno

Cinema Zenit vol.2

Canicola, spillato, 32 pagine in b/n

16

Gli spazi onirici della città senza nome dove Anna, la protagonista di Cinema Zenit 1 (Canicola, 2014) arriva in cerca di risposte, ci avevano condotto in una vicenda intricata sospesa tra thriller e romanzo d’avventura. Adesso con il secondo volume entriamo finalmente nel Cinema, dove si conservano tracce oscure di un passato mitico e controverso. Le atmosfere cupe di Andrea Bruno, con le sue macchie disordinate e i suoi neri insondabili organizzati in gabbie inquietantemente simmetriche, tentano una terza dimensione negli spazi espositivi dove il libro è approdato in versione mostra, ma il gran formato cartaceo della collezione Sudaca soddisfa le nostre aspettative e, non senza turbare i nostri sonni, ci lascia in attesa del terzo, conclusivo volume.

Nicolas De Crécy

Il celestiale bibendum, brossurato, 197 pagine a colori

22

Diego la foca arriva a New York sur Loire, che ricorda la città descritta da F. García Lorca nel ’29, quando sbarcò a New York: individui annullati in masse brulicanti ingoiate dal sistema (contraffazione di quello capitalista), ministeri inventati (come quello pedagogico- municipale) e una testa mozzata salvata da una scrofa che funge da narratore. Al centro della vicenda, il grande spettacolo del presidente, che a ben rappresentarlo da vicino- e De Crécy, che controlla tecniche diversissime alla perfezione, sa farlo- è fatto di miriadi di figure umane. È lui che conduce lo show per nominare l’oscar dell’amore, e mentre Diego, candidato preferenziale, viene osteggiato da molte parti, in un intreccio visionario e pieno di colpi di scena, il nostro occhio non può che lasciarsi sedurre dalla varietà di tratto e colori offerta dall’autore in questo nuovo contributo al suo personale universo immaginario.

Marco Taddei-Simone Angelini

Anubi, brossurato

GRRRZ Comic Art Book, 320 pagine in b/n

13.90

Acclamato come la nuova bibbia del fumetto underground italiano, il graphic novel della coppia Taddei (testi) e Angelini (disegni), già autrice di “Storie brevi e senza pietà” (Bel-Ami Edizioni, 2012), ci trascina nell’inferno piatto di una provincia opprimente. Il senso di inadeguatezza profonda palpita nella divinità protagonista: idolo caduto, il dio egizio dell’aldilà Anubi sorride con un campari in mano, sulla soglia del bar di paese, stagliandosi in modo rigorosamente bidimensionale -nel rispetto dell’iconografia egizia- su una copertina bianca come la sua tshirt. Catapultato in una nuova vita, che ha piuttosto l’aspetto di una avventurosa discesa agli inferi, il dio-cane troverà un inferno che conosciamo bene: la provincia, il bar, le amicizie sbagliate, le dipendenze. Una storia interpretata da un protagonista insolito capace di mostrarci la nostra realtà più abietta, con un finale epico degno dei grandi classici.

Liniers

Macanudo-Una pioggia di idee, brossurato

La nuova frontiera, 93 pagine a colori

15

Dopo le prime 5 antologie targate Double Shot, Macanudo, ormai un classico della striscia umoristica argentina, approda con il suo sesto libro alla casa editrice romana La nuova frontiera. Da Olga ai pinguini, dal gatto Fellini a Picasso, i personaggi di Liniers, solo in apparenza infantili, non vivono avventure eclatanti, ma si fanno portatori di piccoli gesti e inquietudini quotidiane, di riflessioni sugli aspetti più comuni e triviali del nostro tempo. Uno sguardo spiazzante intriso di innocenza che vince sempre il nostro sorriso mentre s’imbatte nella realtà ordinaria. Un approccio all’ironia che spesso travalica la storia, sempre disegnata e acquerellata con una cura ben al di sopra dell’estetica comune della striscia, coinvolgendo direttamente anche la gabbia che l’autore flette, scompone, articola sull’evento o sul senso della vignetta. Così il nonsense diventa tenero e il minimal esilarante, riusciamo a sentirci bambini e a riflettere come non avremmo mai fatto.

Igort

Quaderni giapponesi

Coronino Press, brossura, 184 pagine a colori

19,00

Che ne è del collettivo Valvoline Motorcomics, fumettisti che negli Anni ’80 avevano traghettato la nona arte verso la moda, il design e la videoarte? C’è chi si è dato all’arte tout-court, chi ha appeso la matita al chiodo e chi i fumetti ha continuato a farli come editore. È il caso di Igort, al secolo Igor Tuveri. Che però resta (anche) un signor autore, e da allora ha continuato a stupire con i suoi “cahiers de voyage” sempre in bilico fra diario, “graphic journalism” e fiction. “Quaderni giapponesi” è il nuovo, entusiasmante capitolo della sua bibliografia: un volume che racconta il paese del Sol levante attraverso i ricordi personali dell’autore e i minuziosi appunti raccolti in anni di viaggi fra Tokio e dintorni. Mishima e poi Tezuka, e ancora Abe Sada, Utamaro e Hokusai… icone dagli occhi a mandorla, viste attraverso lo sguardo ironico e affettuoso di un “Gaijin” in cui è facile identificarsi. Fumetto da meditazione, da assaporare con consumata, consapevole lentezza.