«Tutti assolti, come è giusto che sia. In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie». Proprio così: sono esattamente le parole pronunciate dal segretario generale del sindacato di polizia Sap, Gianni Tonelli. E non è certo un favore ai suoi colleghi. Nell’esprimere «piena soddisfazione» per l’assoluzione in appello di tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi, Tonelli si augura pure «un immediato dietrofront del consiglio comunale di Roma che, su proposta di Sel, aveva addirittura approvato l’intitolazione di una piazza per Cucchi. Visto che il Campidoglio aveva negato la possibilità di una via per la Fallaci, ci auguriamo adesso una valutazione positiva per eroi veri, come Raciti. Attendiamo la risposta del sindaco Marino». «L’effetto mediatico che qualcuno ha voluto portare alla ribalta non ha sortito alcun effetto, malgrado il grande impegno della parte civile», commenta invece l’avvocato Corrado Oliviero, difensore di uno degli agenti penitenziari assolti ieri. Mentre per il senatore di Ncd, Carlo Giovanardi, l’assoluzione è giusta «non essendoci stato il pestaggio».