«Il nostro dipendente ha violato il codice etico del gruppo, per questo abbiamo emesso il provvedimento disciplinare. Per il resto ribadiamo di essere disponibili a tornare al tavolo sull’integrativo, e concludere in tempi brevi». Non sembrano esserci spiragli, almeno per il momento, per un passo indietro della LyondellBasell sul licenziamento del delegato Filctem Cgil Luca Fiorini. Abbiamo sentito Loredana Elia, responsabile Comunicazione LyondellBasell Italia.

Quindi non avete per ora intenzione di revocare il licenziamento? Ve lo hanno chiesto anche la politica e le istituzioni locali.
In questo momento posso riferirmi soltanto ai fatti avvenuti: il punto è che innanzitutto, alla base dei rapporti, deve esserci sempre il rispetto delle regole civili. Quelle tipiche di un qualsiasi nucleo organizzativo, che sia una famiglia o un’impresa. Comportarsi non correttamente per noi è inaccettabile, intollerabile. Uno dei nostri dipendenti ha avuto un comportamento che abbiamo definito «deplorevole», quindi abbiamo deciso di emettere il provvedimento disciplinare.

Dall’altro lato avete scritto ai dipendenti, dicendo che volete riprendere la trattativa.

Sì, questo è un punto che ci interessa molto sottolineare: siamo completamente aperti e disponibili, la nostra volontà è quella di andare avanti con la trattativa sull’integrativo, che al momento è sospesa. Ma l’auspicio dell’azienda è che riprenda, al fine di arrivare in tempi brevi a una conclusione.

Ma si possono separare i due fatti? Mentre parliamo, molti vostri dipendenti sono davanti allo stabilimento per manifestare solidarietà a Luca Fiorini, chiedendone il reintegro. Voi credete che in queste condizioni il sindacato sia disponibile a tornare al tavolo?

Io non ho una sfera di cristallo e non posso prevedere il futuro, ma siamo fiduciosi. Ribadiamo la nostra disponibilità e volontà di concludere sul contratto integrativo, anche in tempi brevi. Le due vicende sono per noi al momento separate: come abbiamo detto ai nostri dipendenti, c’è da un lato il principio del rispetto delle regole, dall’altro la volontà di riprendere un dialogo costruttivo.

Lei era presente all’episodio che ha causato poi il licenziamento del delegato Cgil?

No, io non c’ero. E comunque non entrerei adesso nel dettaglio di fatti che verranno approfonditi in altre sedi.

In realtà su quell’episodio, o meglio sul licenziamento che ne è seguito, è la Cgil che vi porterà davanti a un giudice: per comportamento antisindacale. Mentre, a quanto mi risulta, non esistono referti medici di un eventuale danno subito dal vostro dirigente a causa dello spintonamento che contestate a Fiorini, né mi pare abbiate presentato esposti. È corretto?

Sono dettagli tecnici su cui al momento non avrei neanche tutti gli elementi per rispondere. Ma ripeto: per noi è stata sufficiente la violazione del codice etico aziendale, che può consistere anche in urla e bestemmie, ad esempio. Ora ci vorremmo concentrare sulla ricostruzione del dialogo e la chiusura, anche a breve, dell’integrativo.