Il filosofo ed ex europarlamentare Gianni Vattimo non è colpevole di falso ideologico di pubblico ufficiale in atto pubblico, ma eventualmente del reato meno grave di falso ideologico di privato in atto pubblico.
Lo ha stabilito ieri il gip torinese Alessandra Pfiffner, che ha rinviato gli atti alla Procura e ha prosciolto i due attivisti no Tav Luca Abbà e Nicoletta Dosio che avevano accompagnato Vattimo al carcere delle Vallette di Torino durante una visita ad alcuni attisti no Tav detenuti. Il 15 agosto 2013 Vattimo li aveva presentati come «consulenti» dei movimenti sociali. Pochi giorni dopo, la visita diventò oggetto di un’indagine da parte dei pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo che hanno interrogato Vattimo, Abbà e Dosio come persone informate sui fatti. In un secondo momento i magistrati hanno sollevato l’accusa di falso di pubblico ufficiale in atto pubblico. I pm Padalino e Rinaudo hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione contro il proscioglimento che archivia le posizioni di Abbà e Dosio ed è probabile che attenderanno la decisione dei supremi giudici per decidere su come procedere per Vattimo. «Questa accusa – ha detto Carlo Blengino, legale di Vattimo – è stata ritenuta non sussistente. Ora vedremo come intende procedere la procura». «Siamo molto soddisfatti», dicono invece Emanuele D’Amico e Valentina Colletta, legali di Abbà e Dosio. «È una sonora battuta d’arresta nell’azione repressiva condotta dalla Procura di Torino nei confronti del movimento No Tav» è il commento che si legge sul sito notav.info.