In Sicilia è panico. L’incubo si chiama siccità. Se non saranno presi provvedimenti urgenti la prossima estate sarà una catastrofe. La corsa contro il tempo è cominciata. Piove poco dallo scorso autunno. Molte coltivazioni sono andate in crisi, come l’agrumicoltura, con il governo Schifani che ha acquistato una grossa partita di arance per sostenere il settore e ha contestualmente deliberato lo stato di calamità naturale. Servono molti soldi. E presto.

LE AZIENDE DI DISTRIBUZIONE dell’acqua hanno già ridotto le erogazioni, almeno il 40% dei 361 comuni già è costretto a chiudere i rubinetti a giorni alternati. E le previsioni sono pessime. Gran parte dei dissalatori non funzionano da decenni. E in questa situazione di emergenza questi impianti servirebbero, eccome. Ma per rimetterli in funzione sono necessari investimenti. E subito. Ci si arrangia, al momento, con quel che si può.

IL CONSORZIO DI BONIFICA della Piana di Catania, dopo le piogge dei giorni scorsi, ha immesso l’acqua per riempire i laghetti dei produttori agricoli nei territori di Belpasso, Paternò, Ramacca e in alcune aree dell’ennese. «È stata una boccata d’ossigeno – dice Giosuè Arcoria, presidente provinciale Confagricoltura Catania – sono stati mesi davvero difficili, questi appena trascorsi, abbiamo perso gran parte del raccolto agrumicolo e agricolo invernale».

GLI ALLEVATORI SONO STATI COSTRETTI a comprare il foraggio per dare da mangiare agli animali, oltre a dover acquistare anche l’acqua per sostenere le greggi. L’assessorato regionale all’Agricoltura ha stanziato 600 mila euro al consorzio di bonifica per il recupero del biviere (lago, ndr) di Lentini. L’infrastruttura è fuori uso da alcuni anni, da quando un’alluvione ha distrutto porzioni di condotta.

«LA SICILIA E’ L’UNICA REGIONE d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche, una situazione delicata, con ricadute di non poco conto sul comparto agricolo e zootecnico che il governo regionale sta affrontando mettendo in campo azioni concrete», dice l’assessore Luca Sammartino. Secondo un rapporto internazionale la Sicilia è a rischio siccità al pari di Tunisia, Marocco e Algeria.

«LE DEROGHE PREVISTE DALLO STATO di crisi ed emergenza consentiranno di accelerare la possibilità di aiutare il settore agricolo – aggiunge Sammartino – Tra i provvedimenti ci sono la semplificazione delle procedure e il sostegno delle spese per la transumanza, l’esonero dei pagamenti dei canoni d’affitto delle superfici a pascolo pubblico per l’anno 2024, l’erogazione di contributi alle aziende per l’acquisto di foraggio e l’approvvigionamento idrico, la semplificazione delle procedure per l’attingimento nei corsi d’acqua e l’utilizzo delle autobotti per il trasporto dell’acqua per gli animali. Contestualmente il mio assessorato sta lavorando per aumentare la capacità dei nostri invasi a partire da massicci finanziamenti per migliorare le reti irrigue e per i laghetti collinari».

INSOMMA SI STA CERCANDO di correre ai ripari. Le province dove è già il razionamento dell’acqua sono Trapani, Caltanissetta e Agrigento, Messina ed Enna, per un totale di 150 comuni in cui risiedono quasi un milione di abitanti.

«NON OSO IMMAGINARE COSA succederà questa estate. In Sardegna migliorerà qualcosa perché è piovuto, ma in Sicilia non è assolutamente piovuto» ha detto il commissario contro la scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, in audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera. «Abbiamo creato un gruppo di lavoro fra i 7 enti climatici italiani (Ispra Protezione civile, Aeronautica e altri) – ha aggiunto il commissario – e stiamo cercando di dare indicazioni precise per ogni distretto di quello che avverrà nei prossimi 50 anni, per poter pianificare il nostro futuro».

IL GOVERNO SCHIFANI ha nominato Leonardo Santoro commissario delegato con l’incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.