Ancora violenza per la ragazza palermitana ventenne che lo scorso luglio denunciò sette ragazzi con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. I sette sono tutti in carcere e uno, che all’epoca era minorenne, è stato già condannato a 8 anni e 8 mesi. Il gruppo ha fatto pressione perché la vittima ritrattasse. Lunedì sera la ragazza si trovava nel quartiere palermitano di Ballarò con il suo fidanzato quando è stata avvicinata da un ragazzo e dalla madre di quest’ultimo. Si tratta del giovane che la ragazza ha denunciato per abusi sessuali durante l’inchiesta, relativi però a un ulteriore episodio: avrebbe abusato della giovane tra maggio e giugno 2023.

Lunedì sera il ragazzo e la madre avrebbero avvicinato la ventenne per intimarle di ritrattare la denuncia. Poi l’avrebbero costretta seguirli nella loro abitazione a due passi da Ballarò («mi hanno minacciato con un machete» ha poi raccontato alla sua legale). Il fidanzato non ha potuto fare nulla, come dirà poi agli inquirenti, perché anche lui minacciato a mano armata. Dopo alcune ore, il ragazzo si è liberato e si è presentato ai Carabinieri per denunciare quanto stava accadendo: «Ci hanno puntato un coltello e ci hanno divisi – ha spiegato in caserma -. Mi hanno immobilizzato e ho visto che la portavano via con la forza. Volevo chiamare subito aiuto ma me l’hanno impedito». Un gruppo di amici dell’aggressore l’avrebbe infatti trattenuto minacciandolo con il coltello.

Nella stessa notte madre e figlio, con la ragazza, si sono presentati in caserma dove lei, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto ritrattare. Invece hanno trovato lì il fidanzato che stava denunciando il sequestro e le violenze. I due familiari sono stati quindi denunciati per minacce e sequestro di persona. Gli inquirenti starebbero visionando le telecamere per ricostruire i fatti. La ragazza, dopo i due episodi di abuso e stupro, ha subito ripetute percosse e violente minacce, ieri è stata trasferita in una comunità protetta poiché non è evidentemente al sicuro: «Dovunque vada gridano il mio nome ridendo o dicendo parolacce» aveva denunciato sui social poche ore prima dell’aggressione. Il 19 aprile è in programma l’udienza preliminare per i sei indagati maggiorenni dello stupro di luglio 2023.