Esce il 26 maggio in libreria Palla rossa e palla blu, anche se in copertina quello blu è un quadrato…ma l’amicizia arrotonda tutto: questa è la premessa, e il sottotitolo, del libro per bambini di Maicol & Mirco, edito da Bao Publishing, nella collana BaBao, dedicata all’infanzia.

Firma di culto in rete, celebre per i cinici, graffianti e irriverenti Scarabocchi, pubblicati su Smemoranda e autoprodotti come volumi da Fratelli del cielo, Maicol & Mirco pubblicano dal 2013 sulla rivista GBaby le avventure di Palla Rossa e del suo amico per la pelle, Palla blu, alle prese con le piccole ma determinanti avventure di un’infanzia immaginata.

Astratte nelle sue geometrie in cui si condensa il senso del narrato, le storielle di Palla Rossa e Palla Blu, sono tutt’altro che superficiali. Abbiamo rivolto alcune domande agli autori, in vista della loro presenza all’ARF! di Roma, dove domani condurranno un laboratorio per i più piccoli.

Come hanno fatto Maicol&Mirco degli abrasivi e dissacranti Scarabocchi a scrivere microstorie così delicate, addirittura a pensare che l’amicizia arrotonda? Come nascono e crescono Palla Rossa?

Tra le mille epifanie letterarie che abbiamo avuto negli anni ci tocca ricordarne due estremamente forti: la prima da bimbi con Gianni Rodari, la seconda alle superiori con Charles Bukowski. Due modi di raccontare la nostra esistenza stravolgendola al punto di renderla più reale del reale.

Con entrambi questi autori -creduti molto distanti- accadeva una roba enorme: ti dimenticavi di star leggendo. Precipitavi a mille all’ora dentro le loro storie, a giocare con un martello volante o a inseguire ubriaco una scimmia cattiva. Questa roba enorme ci ha segnati. Noi e i nostri mondi. Chi ha dei limiti nel raccontare non sta raccontando la realtà, semplicemente non sta raccontando. Palla Rossa e Palla Blu e Gli Scarabocchi sono i due modi che usiamo per raccontare la realtà. Senza nessun tipo di limite. Avete notato che Palla Blu addirittura vola sulla luna?

Nel vostro libro dietro un apparente semplicità grafica e testuale, vivono interrogativi, paure, ossessioni molto tangibili del mondo dell’infanzia. Come lavorate per condensare in pochissimi elementi questa complessità?

È molto semplice: non abbiamo mai smesso di avere paura del buio. Chi cresce lascia dietro di sé il cadavere di un bambino. Non lo stampano più Peter Pan?

Dicevamo della semplicità dell’assetto grafico, altro aspetto in comune con gli Scarabocchi. Qui però i personaggi e le ambientazioni sono tutti decisamente geometrici, astratti…tanto che un quadrato per amicizia si arrotonda in palla. Mi viene subito a mente Bruno Munari, che con la grafica ha parlato ai bambini. Che ne pensate?

Senza Bruno Munari oggi un cerchio sarebbe solamente un divieto di sosta. Bruno Munari non ha rubato il fuoco agli dei. Ma la forma del fuoco si.

In modo molto distante da quello nichilista e un po’ punk degli Scarabocchi, anche questo libro di segni in apparenza facili, offre molto «pensiero» o «messaggio» ai bambini- e ai grandi- che lo leggono. Quanto di questo è assegnato alla veste grafica in questo?

I bei fumetti debbono incarnarsi in bei libri. Esistono bei fumetti in brutte edizioni. E tocca loro spiegare ad ogni lettore che l’abito non fa il monaco. Noi e la Bao a Palla Rossa e Palla Blu gli vogliamo troppo bene. Li abbiamo spiegati subito con un bellissimo vestito a festa.

Ho apprezzato molto il ritmo pausato del libro, che è diretto all’infanzia, ma che narra storie che hanno bisogno di calma e posatezza per essere accolte. È un invito a una modalità d’ascolto più umana che sembriamo aver perso?

Da bambini si ha tempo. Da grandi si hanno gli orologi. Il ritmo delle storie di Palla Rossa sottolinea questo. Forse dovremmo allegare un orologio come gadget ai prossimi libri de Gli Scarabocchi…

Domanda tipica: cosa succede passando dall’autoproduzione ad essere pubblicati dall’editore più importante del momento?

Nel primo caso organizzi un party. Nel secondo ti ci invitano. Ci si diverte comunque sempre. Poi alla Bao Publishing ai party ti ci portano con le astronavi! Quelle a casa non ce l’hai.

Nel gioco dei doppi, Palla blu è una specie di Mirco? Anche Maicol è un fanatico degli amici immaginari?

Siamo tutti Palla Blu.