Dopo il Veneto del leghista Zaia anche la Puglia di Michele Emiliano (Pd) potrebbe presentare un ricorso alla Corte Costituzione contro la riforma della scuola del governo Renzi, leader del partito che lo ha eletto governatore. Oggi alle 18,30 la giunta è convocata nella sede del Lungomare Nazario Sauro di Bari per prendere una decisione definitiva sul parere dell’avvocatura regionale che mercoledì 9 settembre ha riscontrato la violazione di alcune materie costituzionali in mano alle regioni: il dimensionamento scolastico, l’offerta formativa, l’edilizia scolastica e la formazione professionale. Si tratta di materie secondarie rispetto all’impianto della riforma Renzi-Giannini che contiene altri spunti di incostituzionalità, a cominciare dal “preside-manager”.

La decisione sarà presa sul filo di lana, a poche ore dalla scadenza del termine per presentare un ricorso. Come la Liguria, anche la giunta lombarda guidata dal leghista Maroni non appoggerà la mozione approvata dal consiglio regionale su proposta dai 5 Stelle. La stessa che è stata votata all’unanimità da quello pugliese il 31 luglio scorso.

A Bari l’orario di convocazione è significativo: la giunta doveva riunirsi dopo l’intervento di Renzi alla Fiera del Levante. Decidere ieri sull’impugnazione della riforma sarebbe stato un atto di guerra contro il presidente del Consiglio che, a quel punto, avrebbe potuto declinare l’invito o piantare una grana. Meglio rinviarla di qualche ora. Tutto inutile. All’alba di oggi è arrivata la diserzione di Renzi che ha preferito volare a New York per seguire la finale degli Us Open tra Roberta Vinci e Flavia Pennetta. Vuoi mettere un miracolo del made in Italy in mondovisione con il balletto a Bari con un governatore sgradito? Per la Fiera e la classe dirigente barese è uno smacco. Per Emiliano evitare il faccia a faccia è stato un onorevole compromesso.

Quando si tratta di affrontare un conflitto Renzi scappa. Il ricorso di una regione governata dal Pd contro il suo governo potrebbe aprire infatti un caso politico. Grazie alla scuola Emiliano si troverebbe a incarnare «l’anti-Renzi», così lo ha definito il premier da Porta a Porta dove lo ha contrapposto al sindaco di Bari Antonio De Caro, modello di fedeltà alla ditta. Il governatore pugliese fiuta il pericolo e ha più volte cercato di ingraziarsi il premier con manovre di fioretto. Ma le sue interviste di riavvicinamento non sono state particolarmente credibili e oggi la mozione dei 5 Stelle può inguaiarlo ancora di più.

A soli due mesi dall’elezione a governatore, l’ex sindaco di Bari si trova isolato. La sua proposta sull’integrazione al reddito dei 2 mila insegnanti pugliesi “in fascia B” costretti a emigrare a Nord è rimasta lettera morta. Oggi alla Fiera del Levante non ci sarà un’ampia rappresentanza dei colleghi governatori del Sud. Eppure dovrebbe essere il giorno in cui Renzi rivelerà i contenuti del misterioso piano per il Mezzogiorno, in risposta all’impietoso rapporto estivo dello Svimez quando Emiliano evocò “l’inferno” contro la sua inerzia. Le critiche dell’ex magistrato contro la “Buona Scuola” e le trivellazioni in Adriatico dello Sblocca Italia hanno lasciato il segno a Palazzo Chigi. Celebre per l’insofferenza alle critiche, Renzi si è fatto un nodo al fazzoletto e ha messo in quarantena il governatore pugliese.

Le contraddizioni di Emiliano non finiscono qui. Se per caso la sua giunta decidesse di non ricorrere alla Consulta, creerebbe una frizione con la maggioranza che ha votato contro la riforma della scuola. E scoprirebbe il fianco alle punture del Movimento 5 Stelle. L’ex candidata governatrice Antonella Laricchia, accampata sul Lungomare di Bari insieme agli altri consiglieri regionali pentastellati, chiede di procedere contro la “Buona Scuola”. Da giorni bombardano l’account twitter del governatore con l’hashtag #EmilianoRispondi. Con i 5 Stelle si è schierato Guglielmo Minervini, capogruppo di “Noi a sinistra” in regione. Croce e delizia di Emiliano, i 5 Stelle non solo hanno rifiutato la surreale proposta di un assessorato all’ambiente in una giunta a guida Pd, ora accerchiano politicamente il governatore impantanato.
Oggi sarà anche la giornata del “No Renzi Day” contro lo Sblocca Italia, la riforma della scuola e la “Fortezza Europa”. Al mattino è stato annunciato un sit-in in Fiera, dalle 14 una manifestazione nelle vicinanze, in via Napoli, convocata dal coordinamento NoTriv e No Tap, Cobas e associazioni contro la “Buona scuola”, il comitato pugliese Acqua bene comune, Rete della conoscenza, Ex Caserma Liberata, collettivi di lavoratori, L’Altra Puglia, giovani comunisti e Alternativa comunista.

Il prossimo 18 settembre alla Fiera del Levante si terrà una manifestazione interregionale “NoTriv”, in coincidenza con la conferenza dei presidenti delle regioni meridionali sulle ricerche petrolifere.