Le nozze con i fichi secchi: la specialità italo-italiana da sempre, e questo governo non la smentisce. L’ultima manifestazione di questa tradizione? La Legge di stabilità ora in discussione alla Camera che concerne i fondi per la nuova legge di cooperazione allo sviluppo, approvata solo pochi mesi fa, con la creazione del neonato Ministero della Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Dai testi in discussione risulta che i fondi destinati a questo nuovo Ministero, il cui compito sarebbe anche quello di rilanciare il ruolo dell’Italia nel campo degli aiuti allo sviluppo, sono fermi al livello del 2014, ovvero circa 240 milioni. Questo dato è particolarmente significativo della incoerenza con cui il Parlamento tratta la questione dato che, a fronte di un nuovo assetto ministeriale, gli stanziamenti rimangono pari allo 0,16% del Pil, dunque molto distanti dall’obiettivo dello 0,7% entro il 2015 come concordato in sede internazionale già nel lontano 2000, ma anche della media degli altri Paesi europei che si attestano allo 0,3%. Fatto ancora più grave è che questi stanziamenti vengono confermati in una fase di avvio della nuova struttura del MAECI in cui il segnale che ci si aspettava, perché così anticipato dal governo, era di un incremento di almeno un 10%, riconfermati con il Def del governo Renzi. Ciò significa far nascere una nuova struttura per nulla, dato che senza adeguati stanziamenti l’impianto stesso del nuovo Ministero non ha ragione di esistere, poiché, sotto una certa soglia di investimenti, di fatto non si può utilizzare la cooperazione come efficace strumento di politica estera.

Tutto questo avviene tra l’altro durante il semestre di presidenza italiana della Ue e dopo la nomina di Federica Mogherini ad Alto Rappresentante della politica estera europea, non certo un viatico positivo per l’alto incarico. E dunque le rappresentanze delle Ong di cooperazione ed aiuto umanitario, riunite nelle tre reti Aoi, Cini e Link 2007, hanno emesso un comunicato denunciando queste evenienze e sottolineando, tra le altre cose, un ulteriore elemento di preoccupazione, condiviso con l’intero Terzo Settore italiano, che riguarda l’aumento della tassazione sugli utili delle fondazioni di origine bancaria, che avrà come conseguenza diretta la riduzione delle loro erogazioni al mondo no profit impegnato nel sociale, nell’educazione, nella promozione culturale e anche nei programmi di cooperazione, solidarietà e volontariato internazionale.

Ulteriore vulnus è rappresento dal taglio rilevante che la legge di stabilità approvata alla Camera ha segnato nei confronti dell’impegno previsto, e anche questo confermato dal Governo, per il rafforzamento del servizio civile nazionale e internazionale, anche in vista del passaggio al servizio civile universale. E dunque sul fronte sia della politica estera, che di quello del sostegno al Terzo Settore, vero cuore di ciò che resta del welfare italiano, la scure della Legge di stabilità rischia di abbattersi pesantemente, confermando un trend negativo che, almeno nelle parole del governo, si aveva intenzione di invertire.

*presidente di Terre des Hommes