Chiunque abbia a che fare con un gatto in casa lo sa. Improvvisamente, il micio balza sull’attenti e comincia a puntare qualcosa invisibile agli umani. Inizia così una caccia selvaggia, un corpo a corpo fra lui e «l’altro» fino alla capitolazione di uno dei due. Spesso, è il gatto a battere in ritirata, ma se ne torna a dormire sul divano, sbadigliando come se nulla fosse accaduto.

È come se, in una manciata di minuti, fosse entrato in un mondo parallelo.
E magari avesse vissuto un incontro ravvicinato con gli alieni. È proprio questo ciò che succede tra le pagine di un libro delizioso: Mr. Wuffles del pluripremiato autore americano di picture book David Wiesner. In Italia è stato pubblicato da Orecchio Acerbo (pp. 32, euro 15) con il titolo Mr Ubik!, in omaggio al celebre libro di Philip K. Dick e alle sue atmosfere allucinate. Ubik, gattone nero con una elegante mezzaluna bianca – è identico a quello vero dello scrittore, come si può vedere nei video girati e postati in rete – ha un problema: non ne può proprio più dei giocattoli inutili che gli porta il suo padrone.

Sono finti i topolini, finti i pesci, privi di vita i gomitoli di lana, scontate le palline. In mezzo a tutti quegli oggetti barbosissimi ne è letteralmente planato uno, però, che promette avventure fantastiche. È una mini-astronave in panne, con tanto di lillipuziani alieni al suo interno, indaffarati a non farsi pappare in un sol boccone dal mostro-micio, enorme ai loro occhi, di certo un pericoloso nemico. Ubik vorrebbe giocare con quei piccoli marziani che corrono per tutta casa come ossessi e parlano un linguaggio misterioso, ma loro non sono abituati ai trattamenti rudimentali. Le creature spaziali vivono con leggerezza: d’altronde, volteggiano in assenza di gravità tutto l’anno.

Come aggirare dunque l’ostacolo peloso e con i denti aguzzi? Semplice, alleandosi con gli insetti che vivono fra le fessure delle mura. Coccinelle e formiche aiuteranno l’equipaggio del disco volante a tornare sul loro pianeta, facendosi beffe di mister Ubik. E oltrettutto, quegli abitanti degli interstizi insegneranno agli alieni la bellezza dell’arte, in un parallelo «romanzo di formazione» che vede nei graffiti ad opera delle formiche una possibilità di narrazione della Storia (domestica).

È un picture book «ad altezza di bambino», questo di Wiesner. L’autore racconta di aver inseguito per mesi il suo gatto con una telecamera legata ad un bastone per cogliere i veri movimenti dell’animale così da rendere più realistica la sua fiaba. Lo scrittore conosce bene le tecniche per far virare verso la fantasia un dettaglio quotidiano. Prima di addormentarsi, da piccolo, vedeva razzi, teste di elefante, orologi e lenti di ingrandimento che decoravano la carta da parati della sua stanza. Un invito imperdibile per avventurarsi nell’onirico.