Durante l’operazione di cancellazione del murale di Blu c’era anche l’assessore alla cultura del comune di Bologna, Davide Conte. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Che impressione le fa questa operazione?
L’azione cha ha fatto Blu è di una straordinaria potenza e ci obbliga a fare una riflessione sulla cultura e la sua accessibilità pubblica e per tutti. Un tema che va ripreso e riavviato alla luce dell’ingresso nel dibattito di un’artista fatto con una violenza e una forza che da anni non si vedevano in città. La discussione sulla street art a Bologna è molto attiva e presente da anni. L’amministrazione lavora e ne discute da tempo, non è impreparata. I due progetti su cui lavoriamo in questo ambito, Frontier e Cheap, seguono una modalità che unisce arte, cultura e comunità. Sono le piste del futuro su cui procedere. Dobbiamo continuare ancora l’aggiornamento. Dopo cinque anni lo scenario è cambiato notevolmente e dopo oggi bisogna saper leggere i cambiamenti, cosa che Blu oggi ha dimostrato alla grande. Come ha dimostrato di spronare una città a ragionare su cos’è la cultura e come favorirla e sostenerla. Blu ci obbliga ad una riflessione. Fa impressione ora camminare lungo un muro grigio. E’ un momento culturale molto importante e difficile, serve una riflessione culturale sulle opere, non solo conservate nei musei. Blu ha fatto un regalo alla città e ora lo toglie. Si apre una discussione non solo sulla mostra, se sia giusta o sbagliata, bella o brutta, ma sulla cultura e il suo senso. La bellezza è una cosa che ci dobbiamo meritare.

Non ce la meritiamo?
Non bisogna mai darla per scontata. Abbiamo perso un patrimonio. Il grigio che avanza obbliga a fare un ragionamento per non lasciarlo grigio e a cosa fare ora con la cultura. Ho i brividi, sono scosso e sto soffrendo. Non so se questo significhi che la cultura dei ricchi cancella quella dei poveri, ma nonostante ciò che sta succedendo per me l’opera è ancora vivissima. Le speculazioni politiche che sono seguite all’azione di Blu non sono all’altezza dell’atto politico forte che sta dietro a ciò che lui ha fatto. La sua è stata un’azione artistica di grande impatto e senso politico. Ho sentito molte reazioni che non ne colgono il valore. Questa operazione ha una valenza di valore nettamente più alto. Al solito molta politica si mette a fare polemiche invece di proposte costruttive, questo mi fa arrabbiare perché è vecchia politica.

Solo poche settimane fa l’artista AliCè è stata multata per imbrattamento di un muro. Cosa ne pensa?
Sulla legalità e la sperimentazione artistica è il tribunale a muoversi.

E per finire sui social network l’assessore scrive «la grande provocazione di Blu che interroga sul futuro che vogliamo attribuire alla bellezza, alla cultura e in altre parole all’anima di questa città è già un pezzo di storia della nostra città. Forse oggi cade in modo metaforico quel muro di Berlino bolognese che separava l’arte dalla città. La funzione di stimolo e critica che l’arte deve sempre avere, senza paludi politiche locali e approfittatori senza argomenti, dice che ogni attacco politico è strumentale e fuori luogo. Ringraziamo Blu e continuiamo a pensare».