La casa di reclusione Due Palazzi versione casbah: spaccio di droga, mercato nero di schede telefoniche, perfino un «giro» porno. Tutto grazie alla «collaborazione» di alcuni agenti di polizia penitenziaria, al servizio di boss mafiosi e criminali di guerra in un carcere fuori controllo.

Tutto documentato fin nel dettaglio dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica. E si è già approdati, davanti al gup Domenica Gambardella, alla sentenza esemplare di primo grado per 13 imputati. Alla fine, 51 anni 3 mesi e 10 giorni è la pena complessiva calcolata fra patteggiamenti e riti abbreviati.

Condanna esemplare (10 anni e 10 mesi, interdizione perpetua dai pubblici uffici) nei confronti dell’agente responsabile del quinto piano Pietro Rega, 48 anni di Mariglianella (Napoli), individuato come il «capo» della banda di uomini in divisa. Poi 5 anni e 10 mesi con interdizione a Roberto Di Profio, 46 anni di Chieti e a Giandonato Laterza, 32 anni di Matera. Ha patteggiato 4 anni e 6 mesi, sempre con l’interdizione, Angelo Telesca, 36 anni, originario della provincia di Potenza.

Rinviati a giudizio gli agenti Francesco Corso, 39 anni palermitano, e Giuseppe Crispino, insieme al criminale di guerra Goran Jesilic (trasferito nel carcere di Vigevano, con 30 anni emessi dal tribunale internazionale dell’Aja). Con un’altra ventina di detenuti (fra cui il boss della Nuova camorra Domenico Morelli e quello della Sacra corona unita Sigismondo Strisciuglio) saranno alla sbarra nel processo fissato a partire dal 6 ottobre: corruzione e spaccio di sostanze stupefacenti, i reati contestati.

È così che si è squadernato il lato oscuro del Due Palazzi, altrimenti monopolizzato dalle iniziative sussidiarie di stampo ciellino, «benedette» dalle istituzioni locali e non.

Certo, il carcere di Padova è anche sinonimo di Ristretti Orizzonti: una vera e propria redazione giornalistica di detenuti. Come pure spiccano iniziative (spettacoli teatrali, un coro, la biblioteca) frutto del volontariato che non si lascia etichettare come i panettoni.

Ma il governo quotidiano di celle e uomini resta un’altra storia, troppo spesso lontana dai riflettori. Si traduce in suicidi, risse, episodi border line e altre forme di malessere. Medici, psicologi e operatori sono davvero «in trincea» con… armi sempre più spuntate dai tagli draconiani del ministero e degli enti locali.

Inchiesta e processo di primo grado hanno restituito l’anima nera del Due Palazzi. Una casa di reclusione votata a traffici illegali, con la complicità di una vera e propria «squadra speciale».

nota: articolo modificato il 27 luglio 2018 in base al rispetto del diritto all’oblio di una delle parti coinvolte