Dopo Parma, la seconda città conquistata dal Movimento 5 Stelle fu Ragusa. Nei giorni scorsi l’amministrazione del sindaco pentastellato Federico Piccitto si è salvata per un soffio, con l’approvazione delle variazioni di bilancio di 20 milioni di euro all’alba del 31 dicembre, ultimo giorno utile a evitare il tracollo. Il sindaco deve vedersela con una maggioranza traballante. L’altro giorno c’è voluto persino l’intervento della polizia per calmare i bollenti spiriti in consiglio comunale.

Dal meetup Ragusa Attiva, che esprime una sorta di opposizione interna all’amministrazione Piccitto, hanno motivato così la rottura e la decisione di non votare il provvedimento: «Non era possibile – scrivono i grillini dissidenti – votare la fotocopia di un atto bocciato in precedenza. Si è trattato di una grave violazione dei principi democratici, di trasparenza e di legittimità. Costoro vanamente inneggiano alla onestà, guardano spesso la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave presente nei loro».

La maggioranza ha perso in due anni cinque consiglieri. Altri quattro si sono dimessi. È rimasta nel M5S la consigliera Gianna Sigona, balzata agli onori delle cronache per gli elogi al fascismo.