Anche l’assemblea nazionale di Medicina Democratica, così come era accaduto un mese fa all’incontro dei Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza di Cgil e Uil alla Stazione Leopolda, ha dovuto aggiornare “in diretta” il lunghissimo elenco di vittime del lavoro che ferisce e uccide. Due ragazzi di 23 anni questa volta: l’operaio di una ditta esterna Manuel Cavanna, colpito venerdì da una grossa trave di metallo mentre lavorava a un rimorchio alla Elle Emme, azienda specializzata in box e capanne per cavalli nella frazione di Acquaviva di Montepulciano nel senese. E poche ore, a Cusago nel milanese, l’operaio Mohamed Hassan Khalid, dipendente della Impresa Convertini specializzata in stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali, che stava cercando di liberare i nastri di un macchinario per la distruzione di scarti di lavorazione del legno, ed è stato risucchiato dalla bocca di aspirazione della tritarifiuti e letteralmente stritolato.
“Anche in questi tragici casi la questione fondamentale – ha spiegato in assemblea Marco Caldiroli che guida Medicina Democratica – è la verifica del rispetto delle norme, che esistono e sono piuttosto precise, da parte di tutti, a partire dai datori di lavoro. C’è un solo modo per fermare le stragi dei lavoratori, ed è quello di garantire il rispetto delle leggi da parte delle imprese, cosa sempre più difficile in un sistema sempre più dominato da appalti e subappalti spesso al ribasso”.
Appalti e subappalti al ribasso che erano la regola anche in via Mariti, dove nel crollo del cantiere Esselunga a metà febbraio sono stati travolti e uccisi cinque operai. “E’ stata una scelta non casuale quella di fare la nostra assemblea a Firenze – puntualizza Caldiroli – in questa Sms di Rifredi che ci sta ospitando. Per lavori che, oltre all’approvazione del bilancio consuntivo 2023, si incentrano sulle nostre iniziative a sostegno della sanità pubblica e per la tutela della salute nell’accezione più ampia. Compresa quella, imprescindibile, della prevenzione dei rischi”.
A Firenze c’è anche la sede della Sezione nazionale familiari vittime del lavoro, coordinata da Lalla Quinti e pronta e denunciare che in questi primi mesi del 2024 sono già 181 le morti “bianche”, comprese quelle andando e tornando dal lavoro. Mentre lo scorso anno sono state ben 1.041 le vittime certificate dall’Inail, quasi tre morti al giorno.
“Ci costituiremo parte civile per la strage di Firenze – annuncia all’assemblea Caldiroli – così come facciamo da decenni. E voglio ricordare, fra gli ultimi processi dove siamo parte civile, quello l’Eternit bis a Novara e il Marina Militare 2 a Venezia, con sentenze a nostro favore. Mentre è in corso il processo Miteni a Vicenza per inquinamento da Pfas, e quello per l’llva di Taranto. Dove possibile siamo a fianco delle vittime e dei loro familiari, per ottenere una giustizia che è tale solo se si individuano le responsabilità, promuovendo al tempo stesso la prevenzione dai rischi in ogni luogo di lavoro”.