Corteo nazionale a 5 stelle per il No al referendum costituzionale. Una manifestazione rigorosamente ’separatista’ rispetto a tutte le altre forze che sostengono il No. Il 26 novembre, a Roma, il corteo partirà da piazzale San Paolo fuori le mura, alle 13.30 per una marcia di 4 km che arriverà a Piazza Bocca della verità.

Tema principale, l’autosufficienza antieuropea, quella a cui di recente si è convertito anche il presidente del consiglio Renzi ’sbianchettando’ dalle sue location la bandiere dell’Unione e moltiplicando quelle tricolore. Così anche i 5 stelle invitano tutti a portare in piazza il vessillo nazionale e a onorare l’articolo 12 della Costituzione. «Vi chiediamo di venire a Roma e di portare con voi un simbolo di questo impegno: una fascia tricolore. Non importa se sarà di carta o di raso o di stoffa, l’importante è ciò che simboleggia», recita da ieri il blog di Grillo.
Intanto la prima fila del moVimento, in pieno attivismo referendario, si prepara al voto anticipato in caso di vittoria del No. «Andremo dal capo dello Stato e chiederemo lo scioglimento il prima possibile delle Camere» ripetono ogni giorno Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico, chiarendo che M5S non appoggerà nessun governo di scopo. Anche se lo scopo dovesse limitarsi all’approvazione della nuova legge elettorale. «Non faremo inciuci: noi sosteniamo solo la nostra proposta di legge elettorale» chiariscono.

Ma fra i vertici dell’ex direttorio è diffusa la consapevolezza di non essere pronti per il governo nazionale: serve pensarci in tempo «o rischiamo di finire come Raggi a Roma». C’è una parte che preme per avviare la selezione dei papabili. Sembra però scontato che il candidato premier sarà Luigi Di Maio. Che infatti nel frattempo continua a visitare le capitali europee.