Perché il 5 giugno votare Sandro Medici per il consiglio comunale di Roma? Perché è un uomo gentile e in consiglio comunale le persone gentili conquistano stima e convincono di più degli aggressivi e degli arroganti.

È un compagno e non lo nasconde. In un’aula di consiglio, vi assicuriamo, servono persone coerenti che sanno dire la loro, litigare nel confronto, ma anche condividere il pane.

È simpatico e ironico: sa scherzare anche quando perde, e sappiamo che in politica capita di perdere, ma senza perdere anche la faccia.

È caparbio, anche se si presenta mite. Quando si sta su uno scranno a votare serve tanta pazienza e vedere oltre. Alla fine si vince per ciò che si lotta.

È un amministratore cresciuto nelle lotte sociali anziché nelle scuole di partito. E oggi per dire “basta con l’austerità e noi il debito non vogliamo pagarlo” è una grande qualità!

È competente perché è stato già consigliere comunale e sindaco di un grande municipio per dodici anni.

Conosce la macchina capitolina e la sa guidare, ma sa anche sognare per cambiarla: pensa a Petroselli, a Nicolini, ma anche alla sindaca di Barcellona Ada Colau; ascolta, chiede, improvvisa, e poi scrive delibere, non sta dietro a imposizioni ingiuste.

Scarta le difficoltà ma le conosce: perciò si batte per i beni comuni, per l’abitare, la cultura e il buon vivere urbano.

Depreca lo spreco di tutte le cose, soprattutto quelle che appartengono a tutti e a tutte, perciò si batte contro il consumo di suolo e lotta per recuperare il patrimonio abitativo. Ama le cose belle e dunque il paesaggio, la cultura, le strade pulite, camminare senza ingorghi di traffico, aria pulita, scuole e asili nido. Perciò si prende cura del verde, dei parchi, degli animali, del territorio.

Gli piacciono gli spazi sociali autogestiti e le persone che li animano per dare servizi e luoghi d’incontro a tutti e tutte. Pensa di fare di Roma una città a misura di uomo, donna, bambino nati in Italia, Rom, Sinti, Camminanti, o nati in altre parti del nostro grande mondo, siano essi profughi, rifugiati o semplicemente in cerca di un futuro migliore. Tutte e tutti abitanti benvoluti nella nostra città.

Sa lottare perché tutte e tutti possano godere pieni diritti senza gerarchie: lavorativi, sociali, politici, affettivi. Non è un caso che il suo Municipio fece d’apripista al registro delle unioni civili, sposò persone dello stesso sesso, aprì al testamento biologico, inaugurò spazi d’innovazione culturale, promosse cooperative per nuovi lavori, requisì tante case vuote per le famiglie sfrattate.

Perciò noi lo votiamo convintamente e chiediamo di votarlo.

*** Andreina Albano, Ritanna Armeni, Paola Boffo, Maria Delfina Bonada, Enrico Calamai, Loris Campetti, Luciana Castellina, Maria Rosa Cutrufelli, Enzo De Camillis, Tommaso Di Francesco, Vezio De Lucia, Ivano Di Cerbo, Vittorio Emiliani, Antonello Falomi, Gianni Ferrara, Oria Gargano, Aldo Garzia, Beppe Gaudino, Alfonso Gianni, Marco Luzzatto, Pino Marino, Graziella Mascia, Dario Mavilia, Danielle Mazzonis, Eugenio Melandri, Linda Moroni, Roberto Morea, Roberto Musacchio, Valentino Parlato, Paolo Pietrangeli, Anna Pizzo, Alessandro Portelli, Enrico Pugliese, Andrea Ranieri, Giulia Rodano, Domenico Rizzuti, Angela Ronga, Isa Sandri, Bia Sarasini, Vauro Senesi, Patrizia Sentinelli, Laura Storti, Pierluigi Sullo, Massimo Tabusi, Stefania Tuzi.