«La priorità – ha sottolineato il ministro Franceschini – sono le popolazioni, nella gerarchia dei problemi la tutela del patrimonio artistico non è la prima».

Il Mibact tuttavia ha mostrato fin da subito una solerzia interessante convocando le unità di crisi delle regioni drammaticamente coinvolte nel terremoto, come ha spiegato il segretario generale del ministero Antonia Pasqua Recchia. A ciò si aggiunge una prima volta dei caschi blu della cultura che, come ha spiegato il generale Marco Manicucci, sono entrati in azione con singole squadre. I caschi blu, presenti fin da subito, sono stati consultati per un primo monitoraggio dei beni culturali colpiti e se Amatrice risulta essere la zona più ferita, anche in centri limitrofi vi sono danni ancora non quantificabili.

Il ministero insomma «si è mosso subito e lo ha fatto seguendo le indicazioni di una direttiva del 2015 sulla messa in sicurezza delle opere danneggiate», così Franceschini in una nota uscita ieri informa che «quella direttiva prevede precise procedure, che sono subito scattate».

Seppure in uno scenario complicato e che vede un patrimonio che nella sua diffusione si trova sparpagliato, il ministro ha chiarito che anche se piccolissimi sono pezzi «che vanno raccolti con grande rapidità e competenza. Verrà fatto con la supervisione dei tecnici del Mibact». Ottimista è Caterina Bon Valsassina, direttrice generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio del Mibact; in una situazione complessa come quella del terremoto del 1997 in Umbria, ha ricordato «ho ancora in mente le immagini del cumulo di macerie tra le quali c’era anche Giotto, ridotto in pezzetti di due centrimetri e nessuno riusciva ad immaginare che saremo riusciti a fare quello che invece siamo riusciti a fare: impedire che fossero buttate via, selezionare i pezzi uno ad uno e rimetterli insieme. Se siamo riusciti a far quello, tendo a ritenere che siamo in grado di fare anche questo».

L’Unità di crisi nazionale, inaugurata ieri, ha comunque messo a punto alcune ipotesi di strategie di intervento e prime individuazioni sul ricorso a ricoveri e restauri circoscritti. Sebbene ancora non sia possibile fare un censimento preciso delle opere e dei monumenti danneggiati – o in via transitoria o in via irreparabile – sembra siano 293 quelli coinvolti. Sono scattate nel frattempo alcune iniziative di sostegno. Tra queste si segnala l’idea partita proprio dal Mibact per cui l’incasso dei musei italiani di domenica 28 agosto andrà devoluto a interventi sui territori che ne hanno necessità. A questa proposta ha per il momento aderito anche la Regione Lazio: anche «gli incassi delle visite al Castello di Santa Severa saranno interamente devoluti per l’emergenza».