Il cammino «di ascolto» di Alleanza Verdi Sinistra passa da Firenze, dove si è parlato di «democrazia e di pace per l’Europa». Cecilia Bassi, consigliera comunale a San Gimignano di Europa Verde, sottolinea l’importanza del civismo e della partecipazione. «Dopo la pandemia sembra che molta gente sia rimasta in casa», non abbia ritrovato «le agorà». «Si parte da ciò che è vicino a noi per definire campi di senso e di azione più ampi», dice a proposito dell’azione nella sfera locale che non perde di vista l’Europa.

Tra locale e globale c’è di mezzo, appunto, la partecipazione diretta. Lucrezia Iurlaro, che con l’associazione Tocca a noi si occupa di uguaglianza di genere e nuovo welfare, descrive l’importanza delle piazze come luoghi di incontro e inclusione: «Vogliamo unire generi e generazioni e creare un ponte tra le piazze e le istituzioni, come nel caso della lotta contro la Tampon Tax». C’è anche Luisa Morgantini, storica attivista per la pace ed ex vicepresidente del parlamento europeo, che riprende il claim della campagna verso le europee di Avs: «Bisogna avere il coraggio di osare, dal basso dobbiamo guardare e partecipare le sofferenze e le ingiustizie che si vivono: essere nei luoghi e con le persone che agiscono».

«Bisogna fermare questa spirale e questa follia del riarmo militare che non può che portare a una terza guerra mondiale – afferma il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli – Noi non ci rassegniamo, riteniamo che bisogna seguire anche le parole di papa Francesco che dice in maniera molto chiara che negoziare non significa arrendersi, significa evitare un conflitto mondiale dove tutti saremmo perdenti». «L’Europa è un disastro perché è ancora ostaggio degli stati nazionali – osserva Massimiliano Smeriglio, che si candiderà nella circoscrizione centro – Fanno paura Michels, Von der Leyen, Macron quando parlano di escalation. In questi mesi abbiamo assistito alla distruzione del Green new deal e allo spostamento dell’attenzione verso l’economia di guerra». «O l’Europa guadagna un punto di vista autonomo nel mondo attraversato dalla guerra o l’Europa è finita», ribadisce il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni evidenziando il fallimento della «strategia delle armi» in questi due anni perseguita in Ucraina e chiedendo ancora una volta il cessate il fuoco a Gaza.

Nel frattempo, Giuseppe Conte si trova a Sesto San Giovanni per incontrare i gruppi territoriali del Movimento 5 Stelle in Lombardia. È l’occasione per ribadire qualche continuità e alcune rotture con la storia pentastellata. «Il M5S conserverà sempre le sue caratteristiche, i suoi principi, i limiti ai mandati, il fatto che per noi è un impegno, un servizio e non un mestiere – sostiene – Ma sicuramente dobbiamo rafforzare il dialogo con le comunità locali». «In passato abbiamo detto ‘Uno vale uno’ – prosegue – Non significa che se devi designare un incarico pubblico ci può andare chiunque. Significa che la nostra deve essere una comunità in cui tutti devono poter contare». Forse per non turbare troppo la vecchia guardia, ha tirato fuori di nuovo la piattaforma online, strumento che dai tempi della fine di Rousseau e della rottura con Casaleggio pareva caduto nel dimenticatoio. «L’abbiamo già usata – rivendica il leader dei 5 Stelle – La stiamo perfezionando sempre di più in modo da dare la possibilità a tutti di votare, ma anche di partecipare».

E il campo largo? Conte si è mostra positivo, seppure cn qualche frecciatina all’unità interna del Partito democratico: «Bisogna assolutamente convergere su temi e progetti e su quello costruire delle proposte da offrire ai cittadini. Se queste proposte sono chiare e hanno obiettivi condivisi, in linea ovviamente con i nostri principi e i nostri valori ci siamo e secondo me se c’è coesione, coerenza e chiarezza ovviamente possiamo essere anche molto competitivi».